GINEVRA, 5 NOVEMBRE – L’OMS ha lanciato un nuovo allarme manifestando preoccupazione per il ritmo in cui ha ripreso a diffondersi la pandemia da Covid in Europa, stimando che da qui a febbraio si potrebbe registrare un altro mezzo milione di morti nel Vecchio Continente.
“Siamo di nuovo all’epicentro della pandemia”, ha detto il direttore per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge. “L’attuale ritmo dei contagi nei 53 paesi della regione europea suscita forte preoccupazione”, ha detto Hans Kluge in conferenza stampa, aggiungendo che una proiezione affidabile lascia prevedere “Un altro mezzo milione di morti da covid-19” entro febbraio se l’attuale tendenza dovesse continuare.
Da arte sua l’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali ha fatto apere che ”la situazione epidemiologica del Covid in Europa è molto preoccupante. E’ di assoluta importanza che tutti si vaccinino, perché nessuno è protetto fino a quando tutti non saranno protetti. Occorre osservare tutte le precauzioni con attenzione”.
I tempi per l’ok di Ema al farmaco anti-Covid per via orale molnupiravir di Merck, autorizzato ieri nel Regno Unito, “non sono prevedibili, ma siamo pronti a dare assistenza agli Stati che vogliano dare il via libera all’uso di emergenza prima dell’autorizzazione Ue” ha detto Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell’EMA. “Siamo già nella quarta ondata della pandemia” da Covid ha aggiunto Cavaleri; “Ci sono soggetti particolarmente vulnerabili al virus del Covid. Già raccomandiamo una terza dose per pazienti immunodepressi e non è escluso che questa categoria di persone che non rispondono alla vaccinazione possa avere benefici da una quarta dose già adesso…Stiamo raccogliendo dati per dare indicazioni certe il prima possibile sulle fasce di popolazione che potrebbero beneficiare di una quarta dose nel prossimo futuro”, ha aggiunto.
“Le parole dell’Oms di oggi – ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza – non possono essere sottovalutate: il contagio in Europa sta crescendo in modo significativo soprattutto in alcuni Paesi ma l’alta diffusione di vaccino ci sta consentendo di rompere la catena tra il numero dei contagiati e il numero di ospedalizzati e decessi. I numeri dell’Italia sono in questo momento più bassi degli altri Paesi Ue ma più alti per le vaccinazioni. Quindi la strada della vaccinazione è quella giusta: i vaccini sono il vero strumento per gestire questa fase”.