ROMA, 15 OTTOBRE – Un nuovo rapporto dell’UNICEF mostra che il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani in Europa dopo gli incidenti stradali che provocano più decessi tra i giovani tra i 15 e i 19 anni. Il rapporto mostra anche che il 19% dei ragazzi europei della stessa età soffre di problemi legati alla salute mentale, seguiti da oltre il 16% delle ragazze nella stessa fascia d’età. Nove milioni di adolescenti in Europa (tra i 10 e i 19 anni) convivono inoltre con un disturbo legato alla salute mentale, di questi l’ansia e la depressione rappresentano oltre la metà dei casi.
Mentre il COVID-19 continua a causare grave prgiudizio alle vite dei più giovani, il Brief – un’analisi con focus sull’Europa del rapporto annuale dell’UNICEF ‘La condizione dell’infanzia nel mondo: Nella mia mente’ – esamina le problematiche che colpiscono i bambini e la salute mentale e il benessere di bambini e giovani in Europa. Lo studio fornisce anche dati preoccupanti sullo stress cui sono sottoposti, insieme a chiare raccomandazioni per i governi in Europa e le istituzioni dell’Unione Europea.
ALTRI DATI DEL RAPPORTO:
- Circa 1.200 bambini e adolescenti fra i 10 e i 19 anni pongono fine alle loro vite ogni anno, ovvero 3 vite al giorno perse a causa di suicidi in Europa.
- La percentuale di suicidio nel 2019 fra i ragazzi è stimata di gran lunga maggiore rispetto alle ragazze, rispettivamente il 69% e il 31%, e la fascia di età più colpita è fra i 15 e i 19 anni (1.037 contro i 161 fra i 10 e i 14 anni).
- La percentuale di problemi legati alla salute mentale per i ragazzi e le ragazze in Europa fra i 10 e i 19 anni è del 16,3%, mentre il dato globale nella stessa fascia di età è del 13,2%.
- Le nazioni con la percentuale maggiore in Europa fra le 33 prese in esame sono: Spagna (20,8%), Portogallo (19,8%) e Irlanda (19,4%), mentre quelle con la percentuale minore si trovano principalmente in Europa orientale: Polonia (10,8%), Repubblica Ceca (11%), Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia (11,2%).
- IN ITALIA: In Italia si stima che, nel 2019, il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni soffrano di problemi legati alla salute mentale, circa 956.000 in totale. Fra le ragazze, la percentuale è maggiore (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518).
”La pandemia da COVID-19 ha evidenziato diversi fattori che hanno messo a rischio la nostra salute mentale: isolamento, tensioni familiari, perdita di reddito”, ha commentato la Regina Mathilde del Belgio, alla presentazione del Brief all’Unione Europea a Bruxelles. ”Troppo spesso i bambini e i giovani portano il peso di tutto questo. Dobbiamo investire tempo, sforzi e impegno per rafforzare e migliorare la nostra salute mentale e i sistemi sociali per garantire a ogni bambino accesso al benessere mentale e un’infanzia felice”.
”L’analisi europea offre una triste lettura, ma diverse e chiare raccomandazioni – ha dichiarato Geert Cappelaere, Rappresentante UNICEF per le Istituzioni dell’Unione Europea. ”Ora sappiamo che non agire ha un costo elevato – in termini di peso sulle vite umane, sulle famiglie, sulle comunità ed economici – e anche che ci sono chiari interventi che i governi nazionali delle istituzioni dell’Unione Europea, le famiglie e le scuole possono intraprendere. Lì si deve focalizzare la nostra attenzione”.
”La pandemia da COVID-19 è anche un’emergenza di salute mentale che ha conseguenze su bambini e giovani in Europa – ha rilevato Stella Kyriakides, Commissaria Europea. ”Una vera Unione della Salute Europea aiuterà a investire lì dove è più necessario: per promuovere una salute mentale positiva e accedere a un sostegno per i nostri bambini, il futuro dell’Europa”.
GLI INTERVENTI
Oltre agli investimenti sull’assistenza all’infanzia di qualità, sulla genitorialità e sulle misure per le famiglie in tutti i settori, l’UNICEF identifica 5 interventi prioritari per le istituzioni europee e i governi nazionali:
Supportare interventi per facilitare l’accesso dei gruppi vulnerabili a servizi per la salute mentale e fornire migliori infrastrutture regionali.Includere l’accesso ai servizi per la salute mentale nei piani di azione nazionali, anche sfruttando le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e online per ridurre i gap nell’accesso al supporto per la salute mentale.
Fornire programmi a scuola per diffondere consapevolezza e capacità di adattamento emotivo per gli adolescenti; integrare servizi di consultorio per la salute mentale; formare insegnanti e staff scolastico; creare spazi sicuri per i bambini di confronto e condivisione.
Integrare programmi di genitorialità positiva che prevengono la violenza domestica. L’Unione Europea dovrebbe supportare iniziative per ‘l’apprendimento sicuro’ per porre fine alla violenza a scuola e tramite la scuola affinché i bambini si sentano liberi di imparare, crescere e realizzare i propri sogni.
Investire risorse adeguate per formare gli operatori sanitari e sociali sulla salute mentale per supportare i servizi per i bambini che migrano.
Incorporare azioni mirate sulla salute mentale e il benessere psicosociale nell’assistenza ufficiale per lo sviluppo dedicata allo sviluppo umano, così come nei programmi umanitari di preparazione, risposta e ripresa per rispondere ai bisogni di tutte le popolazioni colpite da emergenze, compresa la protezione dell’infanzia durante crisi umanitarie.
NOTA. Le stime sulle cause di morte tra gli adolescenti sono basate sui dati del Global Health Estimates 2019 dell’OMS. Le stime sulla prevalenza delle diagnosi dei disturbi mentali sono basate sul Global Burden of Disease Study dell’Institute of Health Metrics and Evaluation’s (IHME).