NEW YORK, 4 OTTOBRE – La salute sessuale e riproduttiva e i diritti delle donne e delle bambine sono al centro del settimo episodio di “Voci dal Palazzo di Vetro”, il podcast curato dalla Rappresentanza Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite. L’ospite stavolta è Mariarosa Cutillo, Direttrice dell’Ufficio partnership strategiche dell’UNFPA, il fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. Il tema si lega con la recente pubblicazione, patrocinata proprio dalla Rappresentanza italiana, di un volume sulle donne presidenti dell’Assemblea Generale: solo quattro in 76 anni di vita dell’organizzazione.
Il filo rosso sono i diritti umani. La carriera di Mariarosa Cutillo comincia con la laurea in Giurisprudenza con indirizzo in Diritto Internazionale presso la Cattolica di Milano. Prima di arrivare all’ONU nel 2016, le sue esperienze spaziano dall’universita’ alle organizzazioni non-governative, per culminare nel settore privato: ultimo passaggio prima del trasferimento a New York, presso il Benetton Group come Direttrice dell’Ufficio sostenibilità e della Fondazione UnHate. “L’elemento originale che mi ha portato all’Onu e’ stato quello delle partnership tra settori privato e pubblico. L’UNFPA voleva aprire un nuovo ufficio partnership e cercava qualcuno che sapesse parlare la lingua del settore privato. Il valore aggiunto che ho parlato e’ che parlavo entrambi i linguaggi”, ha spiegato. L’ufficio guidato da Cutillo lavora con aziende, fondazioni, grande pubblico e universita’ costruendo partnership per i diritti delle donne.
L’Agenda dei Tre Zero
UNFPA è l’agenzia dell’ONU leader mondiale nell’advocacy per i diritti sessuali e riproduttivi ed il suo obiettivo principale è riassunto in quella che Cutillo chiama “Agenda dei tre zero”, ovvero “fare in modo che tutte le donne abbiano accesso alla salute sessuale e riproduttiva, inclusa la salute materna e pianificazione familiare, e l’eliminazione delle pratiche violente quali mutilazioni genitali, matrimoni precoce e violenza di genere”. Proprio nell’ultimo ‘zero, quello dell’eliminazione delle pratiche violente, l’Italia è un importante partner e ne ha fatto una delle sue priorità in ambito onusiano.
La principale sfida che il fondo si trova ad affrontare è però attualmente l’impatto della pandemia da COVID-19 sul raggiungimento dei prefissati obiettivi: “L’emergenza è infatti quella di ripristinare l’accesso alla salute per le donne a livello globale nel post-COVID, drammaticamente impattata dalle limitazioni imposte in risposta alla pandemia”.
L’esperienza con Prada
Il Fondo stabilisce rapporti con il settore privato a sostegno di progetti volti al raggiungimento di questi obiettivi, tramite diversi strumenti quali il fundraising, l’innovazione, partnership di visibilità e il supporto all’organizzazione “fino al ‘last-mile’, ovvero l’ultimo villaggio, l’ultima donna per garantire l’accesso alla pianificazione familiare o ai kit di assistenza per la salute materna”. Tra i partner del Fondo, Cutillo cita come esempio innovativo la partnership con Prada per utilizzare le capacita’ del mondo della moda per l’empowerment femminile. Ghana e Kenya sono i primi paesi test del programma con l’idea poi, attraverso una partnership con il Fashion Institute of Technology di New York, di costruire un modello che in qualche modo possa permettere l’empowerment femminile e l’inclusivita’ attraverso gli strumenti offerti dalla moda. “E’ un progetto pilota appena partito – spiega Cutillo – che si fonda sul Consiglio per l’Inclusione di Prada di cui UNFPA fa parte e che sta cominciando a dare importanti risultati”.
Infine, il canonico consiglio ai giovani (donne, in particolare) interessati ad una carriera internazionale: “Cercare di costruire quel filo rosso, essendo aperti alle esperienze ma conservando anche la necessaria umiltà che permette di captare le possibilita’”. (@giorgiodelgallo)