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giovedì, Novembre 7, 2024

Youth4Climate: Day 3; Draghi, “Avete ragione, non c’è più tempo”

MILANO, 30 SETTEMBRE – “Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento. La transizione ecologica non è una scelta, è una necessità. Abbiamo solo due possibilità. O affrontiamo adesso i costi di questa transizione. O agiamo dopo, e questo vorrebbe dire pagare un prezzo molto più alto di un disastro climatico”: lo ha detto il premier Mario Draghi a Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima, che chiude oggi i battenti (con un incidente di percorso quando un partecipante e’ risultato positivo al tampone anti-Covid) dopo discussioni appassionate e proposte che vengono da giovani di tutto il mondo.

Ieri in serata l’assemblea dei giovani della Youth4Climate aveva approvato in seduta plenaria, alla presenza del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, i messaggi chiave del documento finale che oggi sono stati illustrati alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella e di Draghi e poi discussi con i ministri presenti a Milano per la PreCop. I “key messages”, articolati su quattro argomenti fondamentali, costituiranno l’innervatura di un documento articolato che sarà eleborato nelle prossime settimane e consegnato alla COP26 di Glasgow. L’auspicio e’ che l’assemblea promossa dall’Italia per aprire un confronto intergenerazionale sul clima diventi un evento stabile, ha sottolineato Cingolani a chiusura del summit che ha portato per tre giorni a Milano 400 “under 30” particolarmente impegnati nella lotta al climate change.

Ridurre le diseguaglianze, coinvolgere i giovani nei processi decisionali, favorire un programma di aiuti pubblico-privato, sono tra le proposte illustrate dai quattro co-chair dei giovani, Nisreen Elsaim ( Sudan), Ernest Gibson (Fiji), Nathan Metenier (Francia) e Sophia Kianni (USA) ai leader, oltre a Draghi e Mattarella, il premier inglese Boris Johnson, il presidente della Cop26 Alok Sharma e i ministri dell’ambiente di più di 40 Paesi in rappresentanza della comunità internazionale che tra un mese, a Glasgow, avrà il compito di portare a casa un accordo determinante per la lotta ai cambiamenti climatici.

L’impegno dell’Italia, sottolineato da Cingolani , è di raddoppiare gli aiuti ai Paesi svantaggiati, raggiungendo un miliardo di euro perche’ la questione climatica è anche geopolitica e non si affronta il global warming se non si superano le enormi differenze socio-economiche fra il nord e il sud del mondo. Ad affiancare il ministro in conferenza stampa c’era anche Jayathma Wickramanayake, l’inviata dell’Onu per i giovani, venuta a Milano per l’occasione.

Draghi non ha evitato il tema sollevato da Greta Thunberg nel suo intervento di martedì e ripreso con risalto dai media: “A volte il ‘bla bla bla’ è un modo per nascondere la nostra incapacità di compiere azioni – ha replicato il premier alla teen-ager svedese diventata il simbolo dell’impegno giovanile – ma quando si portano avanti trasformazioni così grandi bisogna convincere le persone, spiegare che numeri, come l’aumento di 1,5 gradi, non sono qualcosa di creato ad arte ma forniti dalla scienza, e le persone di questo vanno convinte”. Esiste, insomma, anche un problema di consenso da creare attorno alle misure per il clima, consenso che, in democrazia, va costruito con informazione, sensibilizzazione, divulgazione scientifica.

”Rappresentate la generazione di giovani più grande della storia. Circa tre miliardi di persone con meno di 25 anni, la maggior parte delle quali proviene da paesi a medio e basso reddito”, ha detto Draghi ai 400 giovani leader venuti a Milano da tutto il mondo.

Mario Draghi

“Siamo consapevoli che dobbiamo fare di più, molto di più”, ha ammesso Draghi. “Questo – ha proseguito – sarà l’obiettivo del Vertice a Roma che si terrà alla fine di ottobre. A livello di G20, vogliamo prendere un impegno per quanto riguarda l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi. E vogliamo sviluppare strategie di lungo periodo che siano coerenti con questo obiettivo”.

Il premier si è poi soffermato sulle conseguenze delle emergenze mondiali di questo momento: “La pandemia ed i cambiamenti climatici hanno contribuito a spingere quasi 100 milioni persone in povertà estrema, portando il totale a 730 milioni. La crisi climatica, la crisi sanitaria e quella alimentare sono strettamente correlate. Per affrontare tutte queste crisi, dobbiamo agire più velocemente, molto più velocemente e con più efficacia”.

“L’Italia – ha aggiunto Draghi – ha stanziato il 40% delle risorse nel nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la transizione ecologica. Il nostro obiettivo è quello di aumentare la quota dei rinnovabili nel nostro mix energetico, rendere più sostenibile la mobilità, migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici e proteggere la biodiversità”.

Il premier aveva incontrato in Prefettura a Milano Greta Thunberg e le altre militanti per la lotta al cambiamento climatico Vanessa Nakate e Martina Comparelli. Un incontro che “è andato benissimo”, secondo quanto riferito dallo steso Draghi, entrando al Mico per la PreCop26.

Anche Papa Francesco, che ha fatto della tutela ambientale uno dei pilastri del proprio pontificato, ha voluto consegnare ai giovani di Youth 4 Climate il proprio personale messaggio di incoraggiamento: ”Si dice che siete il futuro, ma in queste cose siete il presente, siete quelli che stanno costruendo oggi, nel presente, il futuro. Accompagno il vostro cammino e vi incoraggio a portare avanti il lavoro per il bene dell’umanità”.

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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