ROMA, 21 SETTEMBRE – Lo spazio sta diventando ogni giorno sempre piu’ affollato. I circa 2.000 satelliti finora lanciati nel 2021 sono circa il doppio di quelli lanciati l’anno precedente e lo stesso era accaduto nel 2019. “Ci aspettiamo un aumento significativo di questi numeri, che sottolineano un
tasso di sviluppo senza precedenti”, ha detto Simonetta Di Pippo, direttrice dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio extra atmosferico (Unoosa) che oggi ha partecipato all’evento G20-l’Italia per lo spazio, organizzato dalla Fondazione Leonardo.
Alla luce di questa situazione “l’Unoosa sta lavorando per avviare un processo di discussione teso ad arrivare a un sistema globale di coordinamento delle attività spaziali”, ha detto Di Pippo: occorre “un accordo globale per l’uso pacifico dello spazio” e un passo importante in questa direzione è atteso fra due anni, in occasione del Summit of the Future del 2023, al quale è prevista la partecipazione di 193 Paesi.
Tra questi sono destinati a giocare un ruolo sempre maggiore anche i Paesi emergenti: “Alcuni stanno procedendo velocemente: basti pensare alla crescita del 40% prevista per l’economia spaziale africana nei prossimi 5 anni”. Lo spazio e’ dunque un’attività sempre più trainante per le economie e “la space economy ha aperto nuovi capitoli”: per questo, ha concluso Di Pippo, “è necessario lavorare insieme per mantenere l’uso pacifico dello spazio” e “lavorare in modo trasparente e collaborativo per sviluppare una space economy sostenibile”.
Il G20 Spazio e’ stato aperto dall’AD Alessandro Profumo e dal ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti: “L’industria italiana dello spazio è una eccellenza del Paese. Dobbiamo creare sinergie internazionali per non rimanere indietro in questa transizione e dare regole certe agli investitori”, ha detto quest’ultimo nel suo intervento. Un altro tassello è quello della formazione. Per quanto lo Spazio diventi un business, “avrà sempre bisogno del capitale umano e della ricerca”, ha ricordato la ministra dell’Universita’ e della Ricerca, Maria Cristina Messa.(@OnuItalia)