ROMA, 8 SETTEMBRE – Primi bilanci del contributo dell’Italia alla lotta globale contro il Covid: dall’inizio della pandemia è stata fra i primi Paesi a sostenere l’importanza di un accesso equo e universale ai vaccini, le cure e i test per il COVID-19, sulla base di un principio di solidarietà internazionale secondo il quale nessuno sarà al sicuro fino a che non lo saranno tutti. Solo attraverso la cooperazione internazionale e il rafforzamento del sistema di salute globale si potrà porre fine alla pandemia.
È su queste basi che nel 2020 l’Italia aveva dato vita, insieme con i suoi principali partner, all’Acceleratore ACT (‘Access to COVID-19 Tools Accelerator’) e alla ‘COVAX Facility’ al suo interno, di cui è fra i principali sostenitori con un contributo di 385 milioni di euro. Inoltre, in qualità di Presidente del G20, l’Italia è impegnata a porre al centro dell’agenda internazionale i temi della salute e della preparazione a fronte di nuovi potenziali rischi pandemici, come confermato in occasione del Vertice sulla Salute Globale organizzato il 21 maggio scorso insieme alla Commissione Europea. E come ripetuto nel recente vertice ministeriale di Roma.
Oltre al contributo finanziario, entro il 2021 l’Italia donerà 15 milioni di dosi di vaccino ai Paesi a medio e basso reddito, principalmente tramite COVAX. Le donazioni sono iniziate ad agosto, con la destinazione dei primi lotti a COVAX, che ne sta curando la collocazione tramite GAVI, OMS e UNICEF.
Ad oggi sono state assegnate oltre quattro milioni di dosi donate dall’Italia. Uno dei primi Paesi a ricevere le dosi donate sarà il Vietnam, cui ne verranno consegnate 800.000 tra pochi giorni. Si tratta di un importante gesto di amicizia e di solidarietà nei confronti di un partner strategico per l’Italia nel Sud- Est asiatico e nell’ASEAN. Fra gli altri Paesi che riceveranno a breve dosi donate dall’Italia anche Albania, Indonesia, Iran, Iraq, Libano, Libia, Yemen.