ROMA, 27 GIUGNO – La dieta Mediterranea “intesa come stili di vita” per contrastare il cosidetto cibo-spazzatura: questa l’indicazione del ministro delle Politiche agricole e alimentari Stefano Patuanelli al pre-vertice dell’Onu sui sistemi alimentari organizzato a Roma con il governo italiano.
Sradicare la poverta’, promuovere una agricoltura sostenibile, maggiore consapevolezza dei consumi e tutela dei modelli legati al territorio sono i quattro obiettivi indicati dal ministro per quello che ha chiamato “il vertice del popolo”. Patuanelli ha osservato che “siamo ancora lontani dalla fame zero ma il G20 ha messo questo obiettivo al centro della propria agenda” e ha aggiunto che “e’ bene partire da tante opinioni diverse” perche’ “la diversità delle opinioni è un valore per trovare le soluzioni più adeguate. Se avessimo tutti le stesse opinioni, le soluzioni non sarebbero quelle giuste”.
Il ministro ha poi osservato che “in natura non c’e’ un prodotto che contiene tutti i valori nutritivi”, e dunque, “occorre combinare i diversi elementi nella nostra dieta”. A suo avviso, “la vera risposta per contrastare il cibo provatamente malsano, quello che viene definito cibo spazzatura, è il ritorno alle tradizioni immerse nella modernità con prodotti ad Indicazione geografica che esaltano il territorio, ecosostenibile e con la tendenza alla scelta della Dieta mediterranea intesa come stili di vita”.
Una frecciata poi a gruppi e Paesi che punterebbero a introdurre etichette a semaforo sugli alimenti: “I consumatori non devono essere guidati e condizionati nelle loro scelte, ma adeguatamente informati, sapendo come le abitudini alimentari incidono sulla loro salute. Per tale ragione è necessario metterli nella condizione di scegliere in maniera equilibrata gli alimenti che compongono la propria dieta”, ha detto il ministro ricordando che in Italia sono state sperimentate forme di etichettatura che forniscono informazioni complete al cittadino sul prodotto che decide di consumare e sul processo produttivo attraverso il quale i vari prodotti sono stati ottenuti. E’ fondamentale, secondo Patuanelli, che non ci si lasci tentare dalla semplificazione eccessiva del linguaggio, un vizio che potrebbe portare all’appiattimento delle tipicità dei territori e all’omologazione e al livellamento della cultura alimentare verso il basso. (@OnuItalia)