NEW YORK, 4 LUGLIO – L’emergenza sanitaria globale ha creato una crisi senza precedenti, che ha radici profonde nelle condizioni di salute del Pianeta e che ci impone di ripartire con un maggiore spirito di collaborazione, consapevoli che la salvaguardia della Terra deve essere al centro dell’agenda politica. Lo ha detto all’Onu di New York la Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica, On. Ilaria Fontana, intervenendo al Dialogo di Alto Livello dell’Assemblea Generale su “Desertification, land degradation and drought”.
La pandemia ha dimostrato che il benessere dell’umanità – anche dal punto di vista sociale ed economico – è strettamente legato al benessere degli ecosistemi: danneggiare le risorse della Terra mette a rischio la qualità della nostra vita, per non parlare della nostra sopravvivenza, ha xetto la Fontana sottolineando l’importanza di dare priorità alla conservazione e alla gestione sostenibile del territorio, anche per rafforzare la sicurezza alimentare e ridurre gli effetti della pandemia sulla povertà.
Per l’Italia, la lotta al degrado del suolo e la protezione della Terra dalle minacce causate dai cambiamenti climatici e dallo sfruttamento delle risorse naturali rappresentano un obiettivo centrale, che il Paese ha deciso di implementare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza recentemente adottato.
“Puntiamo a integrare le azioni per la protezione e il ripristino dei suoli degradati con le misure dedicate alla mitigazione e all’adattamento del cambiamento climatico, così come con le azioni per la protezione della biodiversità. Sosteniamo quindi soluzioni ‘nature-based’ e ‘land-based’, e stiamo lavorando per integrare la lotta alla siccità e alla desertificazione nei principali piani settoriali, come quelli per la gestione delle risorse idriche e dei sistemi idrogeologici”, ha detto la Fontana sottolineando che, a livello internazionale, l’Italia ha sempre sostenuto la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione [UNCCD], ed è l’unica nazione tra i paesi industrializzati ad aver aderito fin dall’inizio alla Convenzione per la “neutralità del degrado del suolo”.
Suolo e desertificazione rappresentano un altro importante asse del programma della presidenza italiana del G20, incentrato sulle tre P: Persone, Prosperità e Pianeta. “In vista della riunione ministeriale per l’ambiente, abbiamo deciso di riprendere e rafforzare l'”Iniziativa Globale per la riduzione del degrado del suolo e il rafforzamento della conservazione degli habitat terrestri” lanciata dalla presidenza saudita nel 2020″, ha detto la Fontana ricordando che, in linea con la priorità data al Pianeta nelle azioni di cooperazione allo sviluppo, l’Italia continua ad essere impegnata nei confronti dei Paesi e delle comunità più vulnerabili esposte alla desertificazione, al degrado del suolo e alla siccità, in linea con la nostra visione di una ripresa sostenibile, inclusiva e resiliente: negli ultimi tre anni, la Cooperazione Italiana ha finanziato più di 140 iniziative in queste aree per oltre 200 milioni di euro. Il Ministero per la Transizione Ecologica, da parte sua, ha finanziato un importante progetto in Sahel che sarà realizzato con il supporto dell’UNCCD in Burkina Faso, Niger e Ghana con l’obiettivo di ripristinare i territori generando attività economiche sostenibili. (@OnuItalia)Con Covo