ROMA, 29 MAGGIO – L’Italia, primo contributore di Caschi Blu tra i Paesi occidentali e tra i principali contribuenti al bilancio delle operazioni di pace, riafferma oggi il suo impegno nell’assicurare la pace e la sicurezza internazionali sotto l’egida dell’ONU in occasione della 19ª Giornata Internazionale dei peacekeepers delle Nazioni Unite. Quest’anno la giornata è dedicata ai giovani militari e civili impiegati nelle missioni e al ruolo dei giovani nella costruzione di una pace duratura. La Giornata internazionale dei peacekeepers, istituita nel 2003 da una Risoluzione dell’Assemblea Generale ONU, rende omaggio alla dedizione, al coraggio e allo spirito di sacrificio del personale militare e civile impegnato nelle missioni di pace.
La Giornata rende onore agli oltre un milione di donne e uomini che hanno prestato servizio sulle linee di fronte del conflitto e agli oltre 4.000 che vi hanno perso la vita. “Il loro servizio, il loro sacrificio non saranno mai dimenticati”, ha detto il Segretario Generale Antonio Guterres esprimendo la sua piu’ profonda gratitudine agli 85.000 civili, poliziotti e militari impiegati in alcuni dei luoghi più critici del mondo per tutelare i vulnerabili e aiutare a costruire la pace: “Malgrado le restrizioni imposte dalla pandemia e il rischio di infezione, questi uomini e donne hanno perseguito la propria missione e supportato le autorità locali nella lotta contro il COVID-19. Porgo le mie sentite condoglianze alle famiglie dei peacekeeper che sono caduti a causa di questa terribile malattia”.
Decine di migliaia di Caschi Blu di età compresa tra 18 e 29 anni sono attualmente dispiegati nelle missioni di pace ONU, svolgendo un ruolo cruciale nell’assicurare l’attuazione del mandato delle missioni e nel proteggere la popolazione civile. Negli ultimi anni, sotto la spinta della Risoluzione 2250/2015 del Consiglio di Sicurezza, istitutiva dell’Agenda Giovani Pace e Sicurezza (YPS), è cresciuta significativamente la collaborazione tra le operazioni di pace delle Nazioni Unite e le associazioni giovanili con l’obiettivo di costruire una pace sostenibile. “I giovani peacekeeper – ha osservato Guterres – rappresentano una delle nostre migliori risorse, in particolare le giovani operatrici di pace che contribuiscono ogni giorno a sfatare stereotipi di genere pervicacemente radicati e a ispirare giovani donne e ragazze ad andare alla ricerca di percorsi e opportunità alternativi”.
“L’Italia crede fermamente che i giovani siano un motore vitale per la pace, il cambiamento e la prosperità. La loro sensibilità specifica e il loro approccio lungimirante, così come il loro idealismo, creatività ed energia, possono contribuire in modo significativo a costruire e sostenere la pace, fornendo soluzioni a lungo termine e promuovendo la prevenzione dei conflitti e la riconciliazione”, si legge in un comunicato della Farnesina, secondo cui “una pace sostenibile e una prevenzione duratura dei conflitti possono essere raggiunte solo se i negoziati di pace – e la loro attuazione – sono davvero inclusivi e solo se tutti i segmenti della società – a partire dai giovani e dalle donne – sono in grado di far sentire la propria voce e contribuire al futuro della società in cui vivono”. (@OnuItalia)