BEIRUT, 6 AGOSTO – La comunita’ internazionale si mobilita per Beirut dopo la devastazione provocata dalla violenta esplosione che ha causato la morte di almeno 137 persone, oltre cinquemila feriti e 300 mila sfollati. È partito oggi dalla base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite (Unhrd) di Brindisi un volo umanitario con a bordo 8,5 tonnellate di materiale medico-sanitario donato dalla Cooperazione italiana a supporto delle operazioni di soccorso delle popolazioni colpite.
Le operazioni di preparazione degli aiuti, immagazzinati presso Unhrd Brindisi, e di carico del velivolo, un C-130 messo a disposizione dal Ministero delle Difesa italiano – riferisce una nota – sono stato condotte dal personale delle base Unhrd di Brindisi e del Air Terminal Operations Centre (ATOC) del Distaccamento aeroportuale di Brindisi dell’Aeronautica militare. Organizzato dal MAECI su impulso della Vice Ministra degli Esteri Emanuela del Re, l’aereo trasporta un carico di circa 8,5 tonnellate di materiale sanitario (kit chirurgici e trauma kit) e segue un primo volo che ha portato una squadra di esperti CBRN (Chimici, Biologici, Radiologici e Nucleari) e di valutazione dei dissesti strutturali dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate.
Come dichiarato dalla Vice Ministra Del Re, l’iniziativa ha lo scopo di contribuire concretamente ad alleviare le sofferenze della popolazione libanese, duramente colpita dalla tragica esplosione dello scorso 4 agosto e già alle prese con la pandemia da COVID-19 e dimostra come l’Italia sia al fianco del Libano in questa drammatica emergenza. “L’Italia, anche attraverso la sua Cooperazione allo Sviluppo, è tradizionalmente presente in Libano e questo intervento di emergenza umanitaria rappresenta una nuova manifestazione di amicizia e solidarietà nei confronti delle autorità e del popolo libanesi”, sottolinea la Farnesina sul suoi sito online.
Si sono mobilitate anche le Ong in questa prima fase dell’emergenza. Lo staff di Terre des Hommes Italia si e’ mosso per garantire attività di supporto psicosociale alle bambine e ai bambini colpiti. “Le conseguenze sui bambini sono incalcolabili”, spiega Ilaria Masieri, responsabile dei progetti in Libano. “Stiamo studiando modalità efficaci per portare soccorso psicologico, assistenza materiale e beni di prima necessità alle famiglie con bambini nelle zone più colpite. Già oggi il nostro team di Child Protection sta organizzando attività di assistenza psicosociale con i bambini e le famiglie a Gemmayzeh, Mar Mikhail e Sassine, 3 dei quartieri più colpiti della capitale. È fondamentale stare accanto ai più piccoli nei momenti di crisi, sostenerli nella elaborazione dei traumi ed offrire loro opportunità di studio e di gioco, spazi sicuri, una vita il più possibile normale”.
Ricordando l’impegno del Libano sul progetto dei corridoi umanitari, la Comunita’ di Sant’Egidio si e’ messa accanto al popolo libanese in questo tragico momento della sua storia: “Preghiamo per il Libano e faremo il possibile per stare vicini ai libanesi e sostenere la rinascita del loro Paese”, ha indicato la comunita’di Trastevere che negli ultimi anni si e’ adoperata per il trasferimento di rifugiati siriani in Italia in condizioni di sicurezza.
“Ero appena tornato dalla nostra base a Tiro, nel sud del Paese, insieme a un collega. Stavamo parcheggiando quando abbiamo sentito una scossa. Abbiamo pensato subito al terremoto. Poi, un rombo fortissimo e l’onda d’urto che ha ridotto in frantumi molte delle vetrate dei palazzi intorno”, ha dichiarato Riccardo Mioli, capo Missione INTERSOS in Libano: “Noi stiamo tutti bene, fortunatamente. Ma siamo tutti sotto shock. Tutti qui conoscono qualcuno che è stato colpito in maniera diretta o indiretta dalla catastrofe“. INTERSOS, già operativa in Libano dal 2013 per rispondere alla crisi umanitaria provocata dal conflitto in Siria e aiutare rifugiati siriani e libanesi in condizioni di vulnerabilità, si sta già attivando per rispondere a questa emergenza attraverso la distribuzione di kit di materiali igienici e dispositivi di protezione individuale per la prevenzione del COVID-19, minaccia ancora presente. Sono state avviate anche iniziatiave di supporto psicologico a chi è stato colpito dalla catastrofe e un sostegno economico per l’acquisto di generi alimentari e la ricostruzione delle abitazioni danneggiate. Minori e famiglie sfollati che non hanno parenti o amici che possano ospitarli, saranno accolti in luoghi protetti come alberghi, appartamenti e scuole: si tratta delle fasce più fragili della popolazione che includono rifugiati siriani, libanesi e migranti in condizioni di estrema vulnerabilità. (@OnuItalia)