ROMA, 22 GIUGNO – La preoccupazione per l’accentuarsi del degrado dei suoli e della desertificazione causato da molteplici fattori ha spinto la FAO a richiedere un nuovo approccio al problema. In occasione della Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità il direttore generale della FAO ha ricordato che oggi oltre due miliardi di ettari di terreni un tempo produttivi sono degradati.
E’ quindi ”necessario un nuovo approccio per combattere il degrado del suolo, la desertificazione e la siccità se intendiamo soddisfare la crescente domanda di cibo per nutrire la popolazione mondiale”, ha affermato Qu Dongyu, intervenendo al ”RECSOIL: ricarbonizzazione dei suoli globali”, un evento virtuale organizzato dalla FAO il cui tema di quest’anno è stato: “Cibo.Mangimi.Fibre. Consumo e produzione sostenibili”.
Qu ha detto che la produzione agricola, il trasporto dei prodotti alimentari, la distribuzione e il commercio stanno affrontando nuove sfide, in particolare durante la pandemia del COVID-19, ed è necessario intervenire con urgenza per fermare i danni e il declino delle terre e dei suoli. “L’ordinaria amministrazione non è un’opzione“, ha detto Qu. “Per aumentare la produttività evitando il degrado del suolo, l’inquinamento, tutelando gli ecosistemi e la biodiversità sono necessari nuovi approcci per la gestione del territorio”.
Con l’aumento della domanda di cibo, mangimi per il bestiame e fibre per la carta, l’energia, l’abbigliamento e altri fini, Qu ha sottolineato che la salute e la produttività dei terreni coltivabili esistenti è in declino e peggiorata dal cambiamento climatico. Fino al 44% delle terre coltivate del mondo si trovano in zone aride, che ospitano il 30% della popolazione globale su una superficie che copre oltre 100 paesi, ha osservato. La FAO, attraverso la Partnership globale del suolo, ha istituito RECSOIL: ricarbonizzazione dei suoli globali, un’iniziativa a supporto degli agricoltori per incentivare la gestione sostenibile del suolo e migliorare gli stock di carbonio organico nel suolo.
La FAO sta inoltre preparando un programma specifico sulle terre aride e sulla scarsità d’acqua per prevenire l’erosione e promuovere la gestione sostenibile del suolo e dei pascoli oltre alla la diversificazione delle coltivazioni. Qu ha concluso dicendo che l’imminente Decennio Internazionale per il Ripristino degli Ecosistemi 2021-2030, che sarà co-diretto dalla FAO e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), fornirà un veicolo per accelerare l’azione volta a ripristinare gli ecosistemi mondiali e a fornire beni e servizi in modo sostenibile a partire dalle risorse naturali.