ROMA, 24 FEBBRAIO – I negoziati sul nuovo quadro di lavoro in materia di biodiversità si spostano alla FAO a Roma dove da oggi sino al 29 febbraio si riunisce il gruppo di lavoro sulla Convenzione sulla biodiversità.
A causa della situazione in corso in seguito all’epidemia del nuovo coronavirus 2019, infatti, il Segretariato della Convenzione sulla diversità biologica (CBD), di concerto con il governo della Repubblica Popolare Cinese, la Presidenza della COP (Conferenza delle Parti) e i Copresidenti del gruppo di lavoro aperto sul quadro di lavoro globale in materia di biodiversità post-2020 (WG2020-2), hanno deciso che la seconda riunione del gruppo di lavoro si tenga a Roma, e questa sarà la penultima sessione negoziale prima della COP15 di ottobre.
La riunione tratterà tutti i temi legati alla biodiversità, che non solo rappresenta la varietà della vita sulla terra, fondamentale per la sopravvivenza sul pianeta, ma che è anche indispensabile per sconfiggere la malnutrizione, incrementare la produzione alimentare e creare mezzi di sussistenza resilienti. Oggi infatti l’allarmante andamento della perdita di biodiversità minaccia l’umanità con conseguenze devastanti se non viene contenuto. I cambiamenti climatici possono essere reversibili nel tempo, ma non si può tornare indietro una volta estinte le specie.
La FAO ritiene che si sia ancora ”in tempo per cambiare direzione e concentrarsi su soluzioni basate sulla natura che possano ripristinare la biodiversità, tutelare e conservare le specie e gli ecosistemi per dare vita a scenari per la sicurezza alimentare e nutrizionale.
Il nuovo quadro, che copre il periodo fino al 2050, sarà analizzato dai 196 partecipanti alla Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) nel corso della Conferenza ONU sulla Biodiversità (CBD COP15), che si terrà a Kunming, Cina, il 15-28 ottobre 2020.