GANDHINAGAR (INDIA), 18 FEBBRAIO – “Non può esistere lotta ai cambiamenti climatici se non lavoriamo, a livello internazionale, con i grandi Paesi del Pianeta. L’India è uno di questi. Sono venuto qui, in occasione della Cop13 sulla Conservazione delle specie migratorie, una conferenza internazionale molto importante e che ci riguarda da vicino”, Lo scrive su Facebook il ministro dell’Ambiente Sergio Costa facendo il punto su due giornate intense di lavoro.
“Distesa come un ponte naturale attraverso il Mediterraneo, l’Italia è luogo di migrazione. Numeri enormi di uccelli, pipistrelli, insetti seguono lo sviluppo latitudinale della penisola nel corso dei loro movimenti tra Europa ed Africa. Le sue tante isole di dimensioni diverse ed ampiamente distribuite rappresentano luoghi di attrazione per quei migratori che attraversano direttamente il mare. I mari che bagnano l’Italia sono anch’essi attraversati, lungo rotte invisibili quanto antiche, da masse di migratori marini, pesci ossei e cartilaginei, cetacei, dai delfini di specie diverse alle enormi balenottere, tartarughe marine che negli anni recenti stanno tornando a nidificare lungo le nostre spiagge grazie anche ai tanti sforzi di conservazione che il nostro Ministero compie per proteggere questi siti così preziosi e vulnerabili”, scrive il Ministro che nei due giorni della Conferenza ha incontrato il suo omologo indiano, il ministro dell’ambiente, delle foreste e dei cambiamenti climatici Prakash Javadekar.
“Come sapete, a settembre in Italia ci saranno i lavori della preCop. Nessuno vuole un fallimento. Il futuro del Pianeta passa anche da questi vertici. E l’Italia non può perdere questa sfida di leader nella lotta ai cambiamenti climatici”, afferma Costa che ha personalmente invitato il ministro indiano a Milano, dove si svolgerà la preCop. “Mi ha assicurato che l’India ha ben presente la portata dell’evento per tutto il pianeta e non vuole farsi trovare impreparata e avrà una grande ambizione. È una notizia importantissima
Lo so che, presi dai nostro problemi e dalle grandi difficolta ambientali che l’Italia sta affrontando, sembrano cose lontane. Ma anche queste sono necessarie per preservare al meglio l’ambiente e con esso la nostra salute e il nostro benessere. Se nel 1987 i Paesi non avessero negoziato e firmato il protocollo di Montreal, oggi il buco nell’ozono non si starebbe rimarginando”. (@OnuItalia)