GINEVRA, 9 DICEMBRE – Fondi per 1,2 miliardi di dollari a favore dell’UNHCR per finanziare programmi umanitari e di protezione dei rifugiati sono stati promessi nel corso di una conferenza annuale di donatori tenutasi a Ginevra. I governi si sono impegnati con l’Agenzia delle Nazioni Unite, per assicurare l’assistenza umanitaria e tutelare i diritti di decine di milioni di migranti forzati e persone apolidi nel 2020 e oltre.
I fondi prevedono una cifra iniziale di 884,4 milioni di dollari per assicurare a rifugiati e sfollati interni alloggio, cibo, acqua potabile e servizi igienico-sanitari, cure mediche, istruzione e tutela legale, e per aiutare le persone apolidi ad acquisire una nazionalità. Tali fondi ammontano a circa il 9 per cento degli 8,7 miliardi di dollari che l’UNHCR stima essere necessari per poter realizzare i propri programmi l’anno prossimo.
Inoltre, circa 310 milioni di dollari sono stati impegnati per la definizione dei piani pluriennali, un atto di fiducia nei confronti dell’organizzazione che consente all’UNHCR di essere più efficace nella programmazione a lungo termine e di sostenere i propri partenariati in modo più sostenibile.”Dopo un decennio in cui la portata degli esodi forzati ha raggiunto livelli record anno dopo anno, le esigenze umanitarie di quanti sono colpiti da guerre e persecuzioni sono aumentate come mai prima”, ha spiegato Kelly T. Clements, Vice Alto Commissario ONU per i Rifugiati.
La tempestività di questi fondi permetterà di garantire continuità nell’erogazione di attività salvavita, comprese quelle implementate nell’ambito di alcune tra le operazioni su più vasta scala a livello mondiale nella risposta alle crisi in corso in Siria, Iraq, Yemen, Sud Sudan, Bangladesh, Venezuela, Repubblica Democratica del Congo e nella regione del Sahel.
Tuttavia, il divario tra esigenze e fondi disponibili è in costante crescita. Numerosi conflitti restano irrisolti e il numero di persone sradicate dalla propria terra aumenta, in parte spinte dagli effetti dei cambiamenti climatici, dalla povertà e dalle disuguaglianze.
Per Clements ”gli aiuti umanitari devono completare, non sostituire, l’azione politica…. Devono andare a braccetto con la più ampia ambizione di negoziare la pace, promuovere lo sviluppo e, in primo luogo, affrontare le cause alla radice della fuga delle persone”.
Questa visione è richiamata dagli obiettivi del Forum Globale sui Rifugiati (Global Refugee Forum/GRF) che si terrà a Ginevra il 17 e 18 dicembre. I donatori hanno manifestato l’intenzione di impegnare fondi supplementari in quell’occasione.
È previsto che Stati, imprese, organizzazioni internazionali, società civile e i rifugiati stessi adottino misure nuove e coraggiose volte ad allentare le pressioni su Paesi e comunità di accoglienza, aiutare i rifugiati a divenire maggiormente autosufficienti grazie alla destinazione di investimenti nello sviluppo dalle prime fasi delle operazioni di emergenza, promuovere la ricerca di soluzione a lungo termine.
I contributi volontari di governi, istituzioni intergovernative, imprese private e singoli individui costituiscono la quasi totalità dei finanziamenti dell’UNHCR. Oltre ai fondi promessi ieri dai governati donatori, i rappresentanti di otto partner nazionali dell’UNHCR del settore privato hanno preso parte per la prima volta alla conferenza dei donatori annunciando uno stanziamento iniziale di 250 milioni di dollari per il 2020.