NEW YORK, 7 GIUGNO – L’impegno dell’Italia per i paesi dell’area caribica e’ stato illustrato oggi dall’Ambasciatore Stefano Stefanile, Vice Rappresentante Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite, nel corso di un meeting in formula Arria del Consiglio di Sicurezza su “Transnational Organized Crime and Drug Trafficking in the Caribbean Region as a Threat to International Stability”.
Corsi di addestramento per personale di polizia (l’ultimo, organizzato dalla Guardia di Finanza e che si e’ concluso proprio oggi, ha coinvolto, come nelle quattro precedenti edizioni, 30 funzionari di paesi Caricom, Cuba e Repubblica Dominicana sul contrasto dei flussi finanziari illeciti), ma anche iniziative come il memorandum d’intesa siglato con undici paesi dell’area per programmi di azione contro il cambiamento climatico e la conferenza organizzata di recente a Roma in vista della revisione dell’obiettivo 16 dell’Agenda 2030: “Ha rafforzato la nostra convinzione che l’investimento in istituzioni trasparenti che contrastano l’illegalità, tutte le forme di traffico, la corruzione e il riciclaggio sono la risposta di lungo termine piu’ indicata”, ha detto Stefanile.
La regione dei Caraibi e’ vulnerabile all’azione della criminalità; organizzata ma anche suscettibile a shock esterni. Il MoU con gli 11 paesi sul clima e’ stato siglato nel 2015: in questa cornice sono stati gia’ spesi 11,5 milioni di dollari a sostegno di 27 iniziative. Negli ultimi anni, il Ministero degli Esteri ha inoltre creato la figura dell’Inviato Speciale per i paesi dell’area caribica, con l’obiettivo di concentrasi sui rapporti bilaterali. La prossima visita dell’inviato sara’ a luglio e coinvolgera’ sei paesi, organizzazioni regionali e la Development Bank for the Caribbean. (@OnuItalia)