SUVA, 17 MAGGIO – Paradisi lontani apparentemente incontaminati potrebbero nel giro di qualche anno scomparire perchè il cambiamento climatico è diventato la “singola minaccia più grande” per le isole del Pacifico. Il sollevamento dei livelli dei mari e i cicloni sempre più violenti continueranno a distruggere le comunità locali se “i paesi più grandi” della regione non adotteranno un approccio più forte e determinato per modificare le cose.
A lanciare l’ultimo allarme di una lunga serie sono state le 17 nazioni-arcipelago che fanno parte del Pacific Island Forum insieme con Australia e Nuova Zelanda, riunite a Suva nelle Figi alla presenza del Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres. “Il tempo sta scadendo per il Pacifico, il nostro grande continente-oceano, per le nostre migliaia di isole e per le nostre genti, forti e resilienti”, afferma il documento redatto alla fine dell’incontro e consegnato al responsabile delle Nazioni Unite. Il Forum avverte anche che mentre le nazioni del Pacifico soffrono già con particolare durezza l’effetto del cambiamento climatico, gli stessi effetti sono destinati a farsi sentire nel resto del mondo, se non saranno prese azioni urgenti. “Ai grandi inquinatori diciamo: il nostro oggi nel Pacifico è il vostro domani”.
“Gli ultimi quattro anni sono stati i più caldi, battendo ogni record. La perdita di ghiaccio in Groenlandia e in Antartide è in fase di accelerazione, il che significa che il livello del mare salirà di un metro entro il 2100, se nulla viene fatto per evitarlo”, ha detto da parte sua Guterres.
”Qui nel Pacifico, l’innalzamento del livello del mare in alcune Nazioni è 4 volte superiore alla media globale ed è diventato un problema di sopravvivenza per alcune isole – ha convenuto Guterres – I miei messaggi ai Governi di tutto il mondo, qui dal Pacifico, sono chiari: primo, spostare la tassazione dai salari al carbone. Tassate l’inquinamento, non le persone. Secondo, fermate i sussidi per i carburanti fossili. I soldi dei contribuenti non dovrebbero essere usati per alimentare uragani, propagare siccità e ondate di calore, sciogliere ghiaccia e sbiancare coralli. Terzo, fermate la costruzione di nuove centrali energetiche alimentate a carbone a partire dal 2020”.
(@novellatop, 17 maggio 2019)