ROMA, 18 APRILE – “In più occasioni ho discusso il dossier libico con il presidente francese Macron, da ultimo a Bruxelles. Rimaniamo in stretto contatto anche a livello di staff, con l’obiettivo comune di perseguire la stabilità e lo sviluppo della Libia. Una Libia instabile, del resto, non può soddisfare alcun interesse nazionale di nessun Paese. Divergenze sul tema non solo appaiono illogiche, ma soprattutto non sono ammissibili”.
Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, riferendo giovedì al Senato sulla Libia, poco dopo che il ministero degli interni di Tripoli aveva interrotto la cooperazione con la Francia, accusandola di fomentare la guerra.
Ai senatori Giuseppe Conte ha anche riferito di avere avuto nei giorni scorsi uno scambio di valutazioni con la cancelliera Angela Merkel: “La quale come me e con me – ha detto il Premier – ritiene imprescindibile ed urgente la cessazione delle ostilità e il riavvio del dialogo ai fini di una soluzione politica”.
Secondo il premier, ci sono in Libia 18 mila sfollati e il rischio di una crisi umanitaria è concreto. “L’unica soluzione possibile è quella politica”, ha ribadito, ricordando che “c’è un rischio di recrudescenza del fenomeno terroristico”, rispetto al quale il governo tiene “alta l’attenzione anche attraverso i servizi di intelligence”. Per quanto riguarda le possibili conseguenze sui flussi migratori verso l’Italia o altro territorio dell’Ue, secondo Conte, al di là delle cifre circolate nei giorni scorsi (“anche a fini propagandistici”), non emerge allo stato un quadro di imminente pericolo”.
OI, 18-4-2019