ROMA, 13 MAR – “L’Italia ha norme avanzate, ma persistono disuguaglianze, stereotipi e pregiudizi che rappresentano un ostacolo sulla strada verso l’empowerment femminile. I Parlamenti devono incalzare i Governi non solo affinché siano allocate risorse necessarie per garantire conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, ma anche affinché considerino quella per la parità tra uomo e donna una battaglia prioritaria”, ha detto Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia intervenendo al Palazzo di Vetro nel corso della 63esima sessione della Commissione delle Nazioni Uniti sulla parità di genere.
“Serve un piano di azione che segua il ciclo di vita delle donne: investire in asili nido, finanziare borse di studio per i corsi di laurea STEM, incentivare le imprese che assumono donne e finanziano il welfare aziendale, introdurre misure pensionistiche che riconoscano il valore della maternità, come lo sconto di un anno sull’età pensionabile per ogni figlio a carico”, ha detto la Carfagna, eletta per la prima volta a Montecitorio nel 2004 ed ex ministro delle Pari Opportunità: a lei si deve la legge sullo stalking.
A New York, Carfagna ha incontrato la Direttore esecutivo di UN Women Phumzile Mlambo-Ngcuka a cui ha presentato la campagna #nonènormalechesianormale contro la violenza sulle donne: “Come abbiamo dimostrato lo scorso novembre, la rete può essere utilizzata per veicolare messaggi positivi”, ha detto la parlamentare. La campagna, lanciata con un video in occasione della giornata dell’Onu contro la violenza sulle donne il 25 Novembre in cui personaggi noti si fanno un segno rosso contro la violenza sotto l’occhio, ha raggiunto milioni di cittadini ed e’ stato rilanciato da più centomila utenti dei canali social solo in Italia. Raccolta dai calciatori di serie A come dalle scolaresche, dalle squadre sportive di professionisti e di dilettanti maschili e femminili, ha attirato l’attenzione dei media nazionali, dai più grandi ai più piccoli, ma anche della BBC, del New York Times e di quotidiani francesi e spagnoli. (@OnuItalia)