ROMA, 7 MARZO – Un nuovo studio della FAO punta a migliorare l’integrazione delle politiche alimentari nella pianificazione delle aree urbane partendo dal presupposto che includere l’alimentazione e una nutrizione migliore come componenti importanti nella pianificazione urbana è fondamentale per raggiungere lo sviluppo sostenibile, incluso Fame Zero e diete sane per tutti.
Lo ha dichiarato il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva presentando il documento “FAO’s Framework for the Urban Food Agenda: A holistic approach to ensuring sustainable development” [Quadro di lavoro della FAO per l’Agenda dell’Alimentazione Urbana: un approccio olistico per assicurare lo sviluppo sostenibile]. “Dobbiamo confrontarci con le città perché è lì che vive, si alimenta e lavora sempre più gente e dove dobbiamo implementare gli impegni presi a livello globale” ha sottolineato Graziano da Silva il quale ha anche ricordato che le aree urbane rappresentano il contesto dove vengono decise leggi e regolamenti. ”Qui è dove vengono discusse le regolazioni dei sistemi alimentari, ed è per questo che la FAO lavora sempre più con le città” ha aggiunto. Almeno il 55 percento della popolazione mondiale vive già in aree urbane – una proporzione destinata a raggiungere almeno il 65 percento entro il 2050- e circa l’80 percento del cibo prodotto globalmente viene oggi consumato in zone urbane. L’urbanizzazione sta lanciando sfide senza precedenti agli sforzi per garantire che tutti abbiano accesso a cibo a prezzi abbordabili, garantendo allo stesso tempo diete sane e preservando le risorse naturali e la biodiversità. Riferendosi ad una recente riunione di alto livello presso le Nazioni Unite con i sindaci e i rappresentanti delle politiche alimentari urbane a New York, il Direttore Generale della FAO ha sottolineato che lo sviluppo urbano non può più essere affrontato separatamente dallo sviluppo rurale.
“Dovremmo resistere alla falsa dicotomia tra aree urbane e aree rurali” ha affermato Lawrence Haddad, Direttore Esecutivo della Global Alliance for Improved Nutrition (GAIN) e vincitore del World Food Prize 2018. “Il contesto alimentare urbano ha un profondo effetto su quanto il consumatore può acquistare e consumare. Ora è il momento giusto per un impulso forte verso una nutrizione più sana e sistemi alimentari migliori, che a loro volta attireranno investimenti e nuove opportunità di lavoro”.
“È importante ascoltare e capire bene quali sono i bisogni dei cittadini per trasformarli in progetti concreti. Dobbiamo inoltre promuovere l’importanza di una nuova cultura del cibo e dell’alimentazione, soprattutto per i bambini” ha affermato la sindaca di Tunisi, Souad Abderrahim, aggiungendo: ”Non si diventa sindaci per caso. Un sindaco è prima di tutto una madre, che significa essere vicini ai bisogni dei nostri concittadini, capire le loro preoccupazioni, risolvere i loro problemi. Proprio come farebbe una madre”.
“Lo studio e la formulazione di politiche in merito ai sistemi alimentari vengono comunemente riconosciute come elementi centrali per la costruzione di un’azione climatica inclusiva, per la riduzione della povertà e per la promozione dell’economia circolare. Parlare di cibo significa a vere a che fare con tutti questi aspetti” ha affermato Anna Scavuzzo, vice sindaco di Milano, e a capo del Milan Food Policy Pact, l’iniziativa che promuove sistemi urbani più sostenibili e la lotta agli sprechi alimentari.
La FAO collabora con città in tutto il mondo per sostenere il loro impegno verso una nutrizione migliore e diete più sane. In particolare sostiene la creazione del Centro per l’Alimentazione Sostenibile di Valencia (Spagna), che punta a promuovere sistemi alimentari sani e sostenibili tra le città, e che sarà inaugurato il primo aprile alla presenza della Regina Letizia di Spagna, nel suo ruolo di Ambasciatrice Speciale della FAO per la Nutrizione.
(@novellatop, 8 marzo 2019)