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Nigeria: rapporto Fao, la fame diminuisce per la prima volta dall’inizio della crisi di Boko Haram

ROMA/ABUJA, 21 DICEMBRE – Nei tre stati nord orientali della Nigeria devastati dalle violenze, per la prima volta dall’inizio della crisi di Boko Haram, l’emergenza alimentare è notevolmente diminuita: il numero di persone che soffrono la fame acuta si è dimezzato da giugno ad agosto – passando da 5,2 milioni a 2,6 milioni di persone – secondo l’ultimo Cadre Harmonisé food security analysis,  reso noto dalla Fao.

Si tratta di un importante passo avanti dovuto ad un generale miglioramento della sicurezza e al potenziamento dell’assistenza umanitaria e di sostentamento a lungo termine da parte del governo e dei suoi partner. Il rapporto avverte tuttavia che senza un’assistenza tempestiva e duratura tutto il buon lavoro fatto sinora potrebbe rapidamente essere annullato; più di 3,5 milioni di persone potrebbero infatti combattere ancora una volta con insicurezza alimentare critica, compresa la carestia, entro il prossimo agosto.

Per aiutare le comunità vulnerabili – sfollati interni (IDP), rifugiati e comunità ospitanti – a superare l’ultima stagione delle piogge (giugno-settembre quando le scorte alimentari sono basse), la FAO ha fornito sementi di fagioli, mais, miglio, sorgo, ortaggi e fertilizzanti a 1 milione di persone.
Ora, mentre la stagione del raccolto si sta riducendo e inizia la transizione delle comunità verso la stagione secca e una nuova fase di semina, la FAO sta avviando distribuzioni di sementi di ortaggi, kit per l’agricoltura, fertilizzanti e attrezzature per l’irrigazione a circa 780.000 persone nei tre stati.

A Yobe, uno dei tre stati colpiti dalla violenza, nei villaggi i contadini sono ancora impegnati nei campi gialli dove tagliano l’ultimo miglio e sorgo e li ammucchiano in fasci ordinati. L’odore delle colture appena tagliate rimane nell’aria. Tutti partecipano alla mietitura: i bambini tagliano le cime del miglio, le donne lo trebbiano, gli uomini lo mettono insieme e lo portano a casa. Per molti, questa è la prima volta che c’è abbastanza cibo da mangiare.

LE TESTIMONIANZE
“Questo cibo sarà sufficiente per tutta la mia famiglia, e con i soldi del mio lavoro a maglia, pianificherò l’educazione dei miei figli”, dice Aisha Ibrahim, 37 anni, che è stata costretta a lasciare il suo villaggio tre anni fa  e da allora vive da sfollata. Nigeria

“Le famiglie nel mio villaggio aiutano circa 5-6 persone sfollate ciascuna. Dipendono dalla nostra assistenza. Il buon raccolto porta gioia a tutti noi. Riduce la pressione e ci rende più forti”, afferma Malam Mohammed, un contadino del villaggio di Ngalda che aiuta gli sfollati.
Sostenendo le comunità ospitanti a seminare durante la stagione delle piogge, la FAO ha anche portato soccorso alle popolazioni senzatetto e senza terra che hanno potuto lavorare nei campi e guadagnare un reddito.
“Le comunità locali mi hanno aiutato; ho potuto lavorare nelle loro terre e sono stato pagato”, dice Hajanuwe Sulieman, 40 anni, madre vedova di otto figli che a causa della violenza tre anni fa ha dovuto lasciare la propria casa e ora è rifugiata in un insediamento informale a Mainok Kaga.

Questo è un notevole sostegno per Hajanuwe che a volte è dovuta ricorrere a chiedere l’elemosina per sbarcare il lunario.

In tutta la Nigeria nordorientale, a parte le violenze, gli agricoltori hanno attraversato periodi molto difficili in questi ultimi mesi; alcuni hanno dovuto affrontare periodi di siccità, altri alluvioni. Altri ancora hanno dovuto fare i conti con infezioni da parassiti che hanno mangiato i loro raccolti.
Ma ora i campi sono aridi e agricoltori come Malam e Hajanuwe si stanno preparando a seminare di nuovo.
Il sostegno continuo, dalla stagione piovosa alla stagione secca, aiuta a rafforzare la capacità di risposta delle comunità vulnerabili, incrementa la loro capacità di coltivare sia colture di base per nutrirsi che colture commerciali e riduce la necessità dell’assistenza alimentare.

(@novellatop,  21 dicembre  2017)

 

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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