ROMA, 17 DICEMBRE – In una intervista al quotidiano La Repubblica, il ministro della difesa Roberta Pinotti ha preannunciato il ritiro di metà del contingente militare italiano dall’Iraq, una riduzione di quello in Afghanistan e una “ricollocazione” delle forze in Africa, nell’area del cosiddetto “Mediterraneo allargato”, in particolare in Niger.
“Con soddisfazione posso dire che uno degli obiettivi è stato raggiunto: l’Isis è stato sconfitto in Siria e in Iraq, paese dove il nostro impegno è stato forte con circa 1.500 militari”, ha premesso il ministro Pinotti nell’intervista rilasciata a Gianluca Di Feo, vice-direttore del quotidiano romano. “Lì andremo a dimezzare la nostra presenza, riducendo il contingente che coopera alla protezione della diga di Mosul”.
“Il principio è che la Difesa deve intervenire su minacce che riguardano il Paese – ha continuato la Pinotti -. E credo che sia importante una ricollocazione delle missioni che vada a prevenire gli effetti più diretti nell’area che chiamiamo il ‘Mediterraneo allargato’. L’operazione in Niger è frutto di questa strategia, come lo sono la missione in Libano e quella per il contrasto dell’Isis in Iraq. Nel Sahel si sta costruendo una forza di cinque Paesi africani, sostenuta dall’Onu e dall’Unione europea, in un territorio fondamentale sia per proteggerci dal terrorismo sia per la lotta alla rete criminale che ha gestito l’immigrazione clandestina”.
Quanto alla missione in Afghanistan, “da anni l’Italia ha preso la guida del Prt, ossia del centro che coordina la ricostruzione, di tutta l’area sud occidentale”, ha ricordato il ministro. “Non possiamo abbandonarlo perché sarebbe una dimostrazione di scarsa responsabilità. Quindi continueremo a tenere quel comando ma abbiamo chiesto agli alleati di integrare i nostri soldati con unità di altre nazioni, in modo da ridurre i 900 militari presenti ora”.
OI, 17-12-2017