PARIGI, 13 DICEMBRE – L’impegno italiano in Sahel partirà, previo voto del Parlamento, “nelle prossime settimane” con una missione di addestramento in Niger a sostegno della forza G5-Sahel messa in piede da quel paese con Burkina Faso, Ciad, Mali e Mauritania. Ogni ulteriore iniziativa – ha precisato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni oggi a Parigi per un vertice con il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e gli omologhi dei Paesi della regione – dovrà comunque essere collegata “all’andamento” delle missioni su altri teatri operativi, a cominciare da quello in Iraq, dove sono presenti “circa mille militari ed è possibile che una parte di queste forze non siano più indispensabili nel prossimo periodo”.
Per Gentiloni, lo sforzo italiano nel Sahel ha un “interesse nazionale, oltre che europeo” anche perché è direttamente legato al nodo dei migranti
in Libia e nel Mediterraneo. La forza G5-Sahel dispone di un quartier generale a Sévaré, nel centro del Mali e di due centri di comando a Niamey e in Mauritania, e l’obiettivo è che possa essere operativa tra qualche mese.
Nella conferenza stampa del vertice al castello di La Celle Saint-Cloud, alle porte di Parigi, Gentiloni, che domani sarà a Bruxelles per il consiglio Ue, ha salutato “una decisione molto importante per l’Africa, per l’Europa e per il Mediterraneo”. La forza G5-Sahel, che per funzionare avrà bisogno di un bilancio totale di 250 milioni di euro l’anno, ricevera’ fondi aggiuntivi da parte di partner del Golfo – Arabia Saudita e Emirati – oltre ai 50 milioni promessi da Ue e Usa, ha annunciato Macron: “Il nostro obiettivo è chiaro: vittorie militari già dal primo semestre 2018”. Mentre la Merkel ha spiegato che “non possiamo permetterci di aspettare” perché “il terrorismo si propaga rapidamente” ed è “urgente” agire. (@OnuItalia)