TORINO, 17 MAGGIO – Per i giovani aumentano le opportunità di lavoro all’estero: l’appello a partire “senza andarsene dimenticando l’Italia” è del viceministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Mario Giro, oggi a Torino, una delle tappe del suo tour tra le Università che si concluderà a novembre e che culminerà nel 2018 nel 1/o Forum Nazionale della Cooperazione.
Iniziato a Napoli, dopo il seminario torinese, il tour fara’ tappa a Forli’ e Pavia dopo aver portato Giro a Catania e alla Sapienza di Roma. L’occupazione all’estero – osserva il viceministro – non è una fuga, ma, quando non diventa stabile, un esperienza che nel curriculum di un giovane può fare la differenza. All’appello se ne aggiunge un altro: “Non seguite le mode. Non esistono soltanto Barcellona e Londra”.
Giro ha parlato a un’Aula piena di studenti di un mondo del lavoro dinamico, flessibile e in crescita: dai campi di lavoro di 3 settimane agli agenti temporanei impiegati nell’Unione Europea con contratti di sei anni e una retribuzione fino a 5.800 euro. Tra le esperienze formative nel mondo delle carriere internazionali indicate dal viceministro, c’e’ quella ambitissima del Junior Professional Officer nelle organizzazioni Onu (40 posti nel 2017). E proprio in questi giorni e’ partito il, bando UN/DESA finanziato dal governo italiano per borse di formazione di un anno nel settore della cooperazione.
Su www.agenziacooperazione.gov.it “ci sono tutti i dettagli – ha
affermato Giro – Le Ong, ingiustamente attaccate in questi giorni, stanno assumendo”. Percorsi articolati “anche se non sempre facili – ha osservato il rettore Gianmaria Ajani – e anche questo i giovani devono saperlo. L’Università di Torino offre competenze che preparano a molti sbocchi all’estero”. Altrettanto il Politecnico – ha detto la prorettore del
Politecnico, Michela Meo – ad esempio sui temi dell’acqua, della sostenibilità energetica, della mobilità, della pianificazione territoriale”.(@ANSA/@OnuItalia)