NEW YORK, 19 GENNAIO – Il settore Onu che si occupa della integrazione sociale e’ quello dove si trova la maggior concentrazione di italiani. Temi come i diritti dei disabili e l’immigrazione vedono gli italiani in posizione di leadership. Iniziative italiane di spicco degli ultimi anni hanno riguardato azioni collegate sulla tolleranza religiosa, le mutilazioni genitali femminili, la pena di morte. Secondo Patrizio Civili, ex assistente segretario generale per la coordinazione politica e gli affari inter-agenzia e per 35 anni funzionario delle Nazioni Unite sotto cinque segretari generali, non e’ una coincidenza, ma il risultato di uno spirito nazionale: “Non e’ retorica dire che gli italiani sono attratti dall’ONU perche’ vogliono lavorare per un futuro migliore”. Civili, che oggi e’ il rappresentante permanente dell’IDLO all’ONU, ed altri funzionari delle Nazioni Unite hanno partecipato a un convegno presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York.
L’ultima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in particolare con gli incontri di alto livello su disabilita’ e migrazione (tema che vede l’Italia coinvolta particolarmente da vicino: negli ultimi 20 anni e’ stato uno dei Paesi che ha attirato il maggior numero di migranti, ma e’ anche un Paese che continua ad emigrare, ha indicato la demografa del Desa Clare Menozzi), ha fornito un contributo significativo allo sforzo di rendere tali tematiche sempre piu’ presenti nell’agenda ‘post 2015’. Tra i partecipanti alla tavola rotonda Daniela Bas, direttore della Divisione per le Politiche Sociali e lo Sviluppo e attualmente l’italiana di più alto rango nella gerarchia delle Nazioni Unite, Giovanni Bassu, vice direttore della Rule of Law Unit, Massimo Tommasoli, osservatore permanente alle Nazioni Unite di International Idea, e Antonio Bernardini, oggi vice segretario generale della Farnesina e sino a pochi mesi fa numero due della rappresentanza permanente italiana all’Onu. “Nonostante non manchino le preoccupazioni ci sono ragioni per essere ottimisti per quanto riguarda il ‘post 2015′ – ha affermato Bernardini – E’ molto importante che riusciamo a dare spazio a questi argomenti nell’agenda che si sta cercando di sviluppare”. L’evento e’ stato preparatorio al panel in programma lunedì al Palazzo di Vetro dal titolo ‘The Threat of Growing Inequalities: Building More Just and Equitable Societies to Support Growth and Sustainable Development’. Al simposio, organizzato dalla Missione Italiana all’Onu insieme all’Istituto di Cultura, parteciperanno tra gli altri il premio Nobel Joseph Stieglitz e il Rappresentante Permanente alle Nazioni Unite Sebastiano Cardi.