PARIGI, 13 LUGLIO -Le Case delle Fate (Domus de Janas) della Sardegna sono diventate ufficialmente patrimonio dell’Unesco. Lo ha stabilito il Comitato per la Cultural Heritage dell’agenzia dell’Onu per la cultura in una riunione tenutasi nella capitale francese. La candidatura “Tradizioni funerarie nella Preistoria della Sardegna: le domus de janas” era stata presentata in gennaio 2024 dal Ministero della Cultura con il concorso dell’Associazione Centro Studi Identità e Memoria – Sardegna, la Regione Sardegna e la rete dei Comuni coinvolti nel progetto.
Il risultato è stato conseguito grazie all’azione sinergica del
Ministero della Cultura, del Ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale e della Rappresentanza
Permanente d’Italia presso l’UNESCO. “Il successo della candidatura – si legge in una nota del Mic – rappresenta l’ennesima conferma dell’ apprezzamento dell’Organizzazione Internazionale per il lavoro svolto dal governo italiano per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale della nazione”.
Il sito seriale è formato da una serie di 26 componenti individuate
su tutta l’area dell’isola, in particolare nella parte centro-settentrionale, spesso raggruppate in necropoli verosimilmente associate a insediamenti e villaggi oltre che a luoghi di culto.
Il traguardo che fa delle Case delle Fate il 61esimo sito UNESCO italiano, è stato festeggiato da tutte le parti politiche dell’Isola a partire dall’assessora regionale alla cultura Ilaria Portas: “Siamo molto soddisfatti perché l’inserimento delle Domus de Janas nelle liste del Patrimonio Mondiale Unesco è il tassello conclusivo di un percorso che ha finalmente dato alla storia antica della Sardegna l’importanza che merita“.
Dello stesso avviso anche il leader dell’opposizione regionale Paolo Truzzu, che ha parlato a nome di tutto il gruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia: “Il riconoscimento Unesco rappresenta il risultato di un’azione sinergica che arriva da lontano. Protagonista il Ministero della Cultura che, grazie anche a un silenzioso e operoso lavoro di diplomazia culturale del ministro Giuli, ha consentito questo straordinario risultato, non solo per la Sardegna, ma per l’Italia intera“.
Le Janas sono mitologiche figure femminili dai poteri magici tipiche della tradizione sarda. Le tombe preistoriche scavate nella roccia sono un tesoro sommerso e diffuso che racconta le origini preistoriche dell’arte e dell’architettura dell’Isola, alla cui valorizzazione e alla cui promozione a livello internazionale hanno concorso oltre un centinaio di Comuni.
Il sito identifica un’epoca particolarmente importante per la storia della Sardegna, compresa tra il V e il III millennio a.C. Le 26 componenti individuate si riferiscono ai monumenti più rappresentativi di questo periodo storico, che va dal Neolitico medio all’Età del rame, e riferibili ai due grandi fenomeni dell‘ipogeismo e del megalitismo. Entrambi, diffusi nelle coeve civiltà europee, assumono in Sardegna aspetti e connotazioni peculiari, che testimoniano gli scambi con il mondo esterno, ma allo stesso tempo le originali rielaborazioni locali.
Caratteristiche di quasi tutte le regioni storiche dell’isola, le Case delle Fate sono state utilizzate fino all’età del Bronzo antico (4400-2000a.C.) ed appartengono quindi al periodo prenuragico. Sono tantissime: ad oggi sono state catalogate 3500 tombe, ma si ipotizza che molte altre restino ancora da scoprire. (@OnuItalia)