NEW YORK, 1 LUGLIO – Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, rilancia la cucina italiana come candidata ufficiale a patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO, riportandola al centro della scena internazionale. A sottolinearlo è stato lui stesso durante una cena di gala promossa da ICE Agenzia nella suggestiva cornice del Gotham Hall di New York, in occasione del Summer Fancy Food Show, la più importante fiera agroalimentare del Nord America.
“Siamo tutti qui per ribadire la nostra volontà di creare un rapporto sempre più saldo tra Stati Uniti ed Europa, utilizzando come ponte anche la nostra Italia”, ha dichiarato Lollobrigida, sottolineando che “la nostra cucina è semplice, ma non facile: ci regala il mare, la terra, e grazie ai nostri trasformatori possiamo contare su una qualità eccezionale dei prodotti”.
Accanto al Ministro, il Rappresentante permanente d’Italia all’ONU, Ambasciatore Maurizio Massari, ha ribadito il sostegno politico e diplomatico alla candidatura, rafforzando il messaggio che la cucina italiana rappresenta un modello culturale, sostenibile ed identitario. Un sistema che unisce etica, educazione alimentare, biodiversità, legame col territorio e salute pubblica, perfettamente in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite.
“La nostra cucina è un tesoro intangibile”
Il Presidente di ICE, Matteo Zoppas, si è espresso sulla cucina italiana indicandola come uno dei “più grandi tesori della nostra nazione, non solo per i sapori, ma per i suoi valori, le emozioni e l’etica che esprime”. Per Zoppas, la candidatura all’UNESCO “vuole dare voce a questi aspetti intangibili, che fanno della nostra cucina un patrimonio universale. È squisita, e vincerà di nuovo”.
È il riconoscimento del valore sociale e civile di un modello alimentare che unisce generazioni, territori, saperi artigianali e innovazione. In un mondo sempre più globalizzato, in cui il cibo rischia di diventare prodotto industriale standardizzato, la cucina italiana rappresenta uno scudo di biodiversità, sostenibilità e cultura locale. “È uno strumento per educare al rispetto della terra, per trasmettere tradizioni e per costruire benessere diffuso”, ha concluso Lollobrigida.
Ad arricchire ulteriormente il valore dell’iniziativa, la cena di gala è stata firmata dallo chef stellato Giancarlo Perbellini (tre stelle Michelin, Ristorante 12 Apostoli di Verona) e dal celebre pastry chef di Sal De Riso, ambasciatori d’eccellenza della tradizione gastronomica italiana nel mondo.
Un tesoro culturale e un motore economico
La promozione culturale, tuttavia, va di pari passo con la sfida commerciale. L’obiettivo dichiarato da Coldiretti e Filiera Italia è chiaro: raggiungere quota 9 miliardi di euro di esportazioni agroalimentari italiane negli Stati Uniti. Ma il percorso non è privo di ostacoli. I dazi imposti durante l’amministrazione Trump e il dollaro debole stanno frenando l’espansione del Made in Italy negli USA: nel primo mese di applicazione delle nuove tariffe, la crescita delle esportazioni è crollata dal +28,7% al +1,3% dello stesso periodo dell’anno precedente.
“I dazi Usa rischiano di avere un peso rilevante per l’economia nazionale”, ha affermato Vincenzo Gesmundo, Segretario generale di Coldiretti. “A pagarne le conseguenze potrebbero essere tutti i cittadini italiani, non solo le imprese”. Da parte sua, Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, ha invitato l’UE ad una “soluzione diplomatica condivisa per evitare guerre commerciali, ma anche a un confronto interno sui nodi burocratici che danneggiano la competitività”.
Luigi Scordamaglia, Amministratore delegato di Filiera Italia, ha sottolineato invece il valore culturale e salutare della dieta italiana: “L’americano medio è sempre più attratto dal nostro modello alimentare, equilibrato e riconosciuto come efficace nella prevenzione delle malattie croniche legate al consumo di alimenti ultraprocessati”. (@OnuItalia)