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Da Rimini a Cuba: irrigazione sostenibile e innovazione agricola per l’uso razionale dell’acqua

ROMA, 2 LUGLIO 2025 – Da Rimini a Cuba: l‘irrigazione sostenibile è al centro del progetto “ACQUA CAMPUS Cuba”, che punta a coniugare l’innovazione tecnologica italiana con le esigenze di sostenibilità agricola dell’isola caraibica. L’iniziativa nasce dalla collaborazione strategica tra la Cooperazione Italiana allo Sviluppo (AICS), il Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) e l’Istituto di Frutticoltura Tropicale cubano (IIFT). La scintilla che ha dato vita all’iniziativa è stata accesa durante le edizioni 2022 e 2023 di MACFRUT, la più importante fiera internazionale dedicata all’ortofrutta che si svolge ogni anno a Rimini: un’occasione che si è trasformata in un’opportunità concreta di trasferimento tecnologico, scambio di buone pratiche e cooperazione bilaterale.

Il progetto si inserisce nel programma “Hab.AMA – Autosufficienza alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili”, lanciato nel 2020 dalla sede AICS dell’Avana e che mira a rafforzare la sicurezza alimentare e l’autonomia produttiva di Cuba. In questo contesto, ACQUA CAMPUS Cuba rappresenta uno degli interventi più avanzati sotto il profilo tecnologico, ponendo al centro la gestione razionale ed efficiente dell’acqua per l’irrigazione.

Irrigazione di precisione, un modello innovativo

Il principale obiettivo del progetto è la creazione di quattro campi dimostrativi dove vengono installati e testati sistemi di irrigazione di precisione all’avanguardia, adattati alle specificità climatiche e agronomiche cubane. Le aree coinvolte sono: il centro di ricerca INIFAT (Istituto Nazionale di Scienza Agraria) e tre aziende agricole della periferia dell’Avana – Finca Si Se Puede, La Yohandra e Las Piedras – realtà diverse per tipologia di produzione e modelli organizzativi, scelte proprio per rappresentare in modo eterogeneo il tessuto agricolo del territorio.

I sistemi di irrigazione adottati combinano soluzioni tecnologiche ad alta efficienza con strumenti digitali e sensori IoT che monitorano costantemente umidità del suolo, dati meteorologici e condizioni delle colture. Le informazioni raccolte in tempo reale vengono elaborate per generare un “consiglio irriguo” personalizzato: un set di raccomandazioni su quando e quanto irrigare, così da ridurre al minimo gli sprechi e ottimizzare l’uso dell’acqua.

Secondo le stime del CER, questi sistemi permettono di ottenere un’efficienza idrica fino al 95%, un risultato fondamentale in un contesto in cui il cambiamento climatico e l’irregolarità delle precipitazioni rendono sempre più urgente la gestione sostenibile delle risorse idriche.

Cooperazione tecnica e possibilità di replica 

“Durante MACFRUT 2023 abbiamo ricevuto la proposta di adattare il modello Acqua Campus alla realtà cubana. È la prima volta che il CER applica le sue tecnologie in un contesto di cooperazione italiana allo sviluppo”, ha spiegato Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del CER e coordinatrice del progetto. Il Consorzio Emiliano-Romagnolo vanta infatti una lunga esperienza nella ricerca e nell’innovazione in campo idrico, con il suo centro sperimentale Acqua Campus di Budrio che rappresenta un punto di riferimento nazionale per la sostenibilità dell’agricoltura irrigua.

Il progetto cubano riprende quel modello e lo adatta alle specificità dell’isola, offrendo al tempo stesso una base di partenza per possibili estensioni in altre zone del Paese e in altri contesti internazionali. La collaborazione è stata resa possibile anche grazie al supporto della Regione Emilia-Romagna, della Fondazione MACFRUT e dell’Istituto Italo-Latinoamericano (IILA).

Resilienza agricola e sostenibilità locale

irrigazioneL’iniziativa si inserisce in un momento cruciale per l’agricoltura cubana, alle prese con le conseguenze di crisi economiche globali, difficoltà logistiche e cambiamenti climatici che aggravano l’insicurezza alimentare. Promuovere tecnologie che aumentano l’efficienza produttiva e riducono la vulnerabilità delle risorse naturali rappresenta una leva fondamentale per sostenere la resilienza delle comunità locali.

Come ha sottolineato Antonio Festa, Direttore della sede AICS de L’Avana, “questa esperienza mostra come il Sistema Italia possa contribuire concretamente allo sviluppo sostenibile, mettendo a disposizione know-how tecnologico e strumenti di cooperazione efficaci per un’agricoltura produttiva, inclusiva e resiliente”.

L’intervento, oltre ad avere un impatto tecnico ed economico sulle aziende agricole coinvolte, riveste anche un valore formativo: il personale tecnico locale è stato coinvolto in attività di capacity building e training specifico sui sistemi di monitoraggio, sull’uso dei sensori e sull’elaborazione dei dati, garantendo così la sostenibilità a lungo termine del progetto. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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