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martedì, Luglio 8, 2025

UNIFIL: il generale Abagnara assume il comando della missione nel Libano Sud

NAQOURA, 24 GIUGNO – Il Generale di Divisione Diodato Abagnara dell’Esercito ha assunto il comando della missione UNIFIL, tra le più rilevanti delle Nazioni Unite.

La cerimonia di avvicendamento al vertice della missione ONU si è tenuta questa mattina presso la base di Naqoura, in Libano, sede del Quartier Generale della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon).

”La nomina a tale prestigioso incarico – ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto – conferma il riconoscimento, da parte della comunità internazionale, dell’elevata professionalità delle nostre Forze Armate e della credibilità della Difesa e dell’Italia quale attori affidabili e impegnati nella promozione della pace e della stabilità globale. Si tratta di un risultato importante, frutto dell’impegno costante del nostro Paese in ambito ONU, sostenuto da una visione coerente e da un’azione diplomatica e militare di lungo periodo, che conferma il ruolo dell’Italia come protagonista responsabile nei contesti internazionali più delicati”.

”In uno scenario complesso come quello mediorientale, l’assunzione del comando della missione UNIFIL da parte del Generale Abagnara rafforza ulteriormente il contributo italiano alla sicurezza collettiva e della pace. A lui rivolgo, a nome mio e della Difesa, i più sentiti auguri di buon lavoro”, ha concluso Crosetto.

Il Generale Abagnara ha assunto l’incarico di UNIFIL Head of Mission e Force Commander, subentrando al Tenente Generale spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz.

Intanto continuano gli allarmi e il clima di tensione al confine tra Libano e Israele: all’alba di oggi sono risuonati anche nella base italiana dell’Unifil, nel sud del Libano, gli allarmi per il lancio di missili tra Israele e Iran.

Proprio nei momenti in cui venivano registrati gli ultimi lanci, e  Donald Trump annunciava la tregua raggiunta tra Israele e Iran, nella base di Shama sono risuonati gli allarmi che ordinavano ai militari di trovare riparo con i dispositivi di protezione indossati. Non si è trattato comunque di un allarme bunker, come capitato nei giorni e scorsi e, più frequentemente, nelle settimane successive all’8 ottobre.
“In questi giorni abbiamo vissuto momenti di tensione. Qui nel sud del Libano viviamo da sempre una fragile stabilità da diversi mesi. La missione ha continuato sempre a monitorare l’area di operazione, a supportare la popolazione, questo non si è mai fermato. Abbiamo mantenuto un livello di attenzione più elevato continuando a lavorare però come abbiamo sempre fatto anche durante i momenti di grave crisi e di conflitto”, ha spiegato il portavoce dell’Unifil, Andrea Tenenti

“Per il momento non cambia la nostra attività quotidiana. Siamo sotto il mandato delle Nazioni Unite, abbiamo un compito da svolgere. Sicuramente rimarremo con un livello di attenzione diverso ma questi due anni ci hanno tenuto sempre con un’attenzione molto elevata – ha aggiunto – Siamo preparati, niente è cambiato per le nostre attività, anche quelle diplomatiche. Per il momento non ci sono cambiamenti, ci sono quasi 1.000 caschi blu italiani, sono adeguati alla situazione del momento. In totale ci sono quasi 10 mila soldati da quasi 50 Paesi”.

 

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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