VENEZIA, 30 MAGGIO – Intitolata ‘Conservare il patrimonio culturale e curare la memoria collettiva delle comunità nella guerra in Ucraina’, è la mostra allestita a Venezia presso l’Ufficio Regionale UNESCO per l’Europa, aperta al pubblico dal 23 maggio al 6 luglio 2025.
A più di tre anni dall’inizio dell’invasione russa, il patrimonio culturale ucraino ha subito gravi danni: città storiche, siti di interesse mondiale, musei, archivi e patrimonio immateriale sono stati attaccati e sono minacciati.
Nonostante le devastazioni, la comunità culturale ucraina continua a dimostrare una straordinaria capacità di recupero. La cultura è sempre più riconosciuta non solo come un simbolo di unità, ma anche come un’ancora di salvezza per la ripresa e la coesione sociale.
Questa mostra evidenzia gli sforzi congiunti dell’UNESCO e dei suoi diversi partner in Ucraina per sostenere i professionisti della cultura, salvaguardare il patrimonio a rischio e sostenere il ruolo della cultura come fonte di forza per le comunità in tempi di crisi.
Dal febbraio 2022, l’UNESCO ha attuato una duplice risposta all’emergenza: proteggere il patrimonio culturale e rafforzare i professionisti della cultura e le comunità.
Questo include quindi una serie di azioni come: formazione sulla protezione del patrimonio e sulla stabilizzazione di emergenza; fornitura di attrezzature e materiali di protezione; Digitalizzazione di collezioni e archivi; miglioramento dell’inclusione e dell’accessibilità negli spazi culturali; sostegno ad artisti, portatori di cultura ed educatori; valutazioni strutturali e stabilizzazione dei siti danneggiati; coordinamento contro il traffico illecito di beni culturali.
La mostra è stata inaugurata con un evento dedicato, che ha visto una tavola rotonda sul ruolo della cultura nel preservare il tessuto sociale delle comunità in un contesto di conflitto. Un invito per tutti a riflettere, ad agire e a sostenere i professionisti della cultura, gli artisti e le comunità ucraine che con coraggio e continuità proteggono il loro patrimonio culturale di fronte alla guerra, ha affermato Magdalena Landry, Direttrice dell’Ufficio regionale UNESCO per l’Europa.
”La cultura dovrebbe diventare uno strumento per la ripresa nazionale, per ripristinare la fiducia, l’unità, la salute mentale e l’identità. Sono convinta che la cultura non debba solo riflettere la società contemporanea, ma anche fungere da forza guida nel definire la direzione dello sviluppo”, le ha fatto eco Galyna Grygorenko, primo vice ministro della Cultura e delle Comunicazioni strategiche dell’Ucraina.
La mostra sarà visitabile a Venezia fino al 6 luglio 2025, da martedì a domenica. L’orario di apertura è dalle 11:00 alle 19:00.
Alla Biennale di Venezia inoltre, l’UNESCO sostiene il Padiglione dell’Ucraina, aperto dal 10 maggio al 23 novembre all’Arsenale (Sale d’Armi, edificio A, 1° piano). Curata da Bogdana Kosmina, Michał Murawski e Kateryna Rusetska, l’installazione contrappone l’architettura tradizionale dei villaggi ucraini, definita ‘heritage vernacular’, agli sforzi di costruzione improvvisati e auto-organizzati che emergono in tempo di guerra, o ‘emergency vernacular’.
La mostra presenta anche un avatar AI interattivo dell’architetta ed etnografa Tamara Kosmina (1936-2016), che ha trascorso decenni a documentare l’architettura in Ucraina.
