NEW YORK, 27 GENNAIO – Da Auschwitz con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla Farnesina e all’ONU, l’Italia ha commemorato oggi, nella Giornata della Memoria, lo stermino di milioni di persone, soprattutto ebrei, durante il Nazismo.
Mattarella ha partecipato oggi ad Auschwitz alla grande cerimonia per ricordare gli 80 anni della liberazione del campo di concentramento tornando meno di due anni nel luogo dell’orrore dopo aver partecipato nell’aprile 2023 alla “Marcia dei vivi”, un evento annuale che vede sfilare migliaia di giovani tra Auschwitz e Birkenau.
Grande e senza pause è da sempre l’attenzione del presidente Mattarella alla necessità di mantenere vivo il ricordo delle strazi del nazifascismo e di trasmetterlo alle nuove generazioni tant’e’ vero che il capo dello Stato ha spostato di un giorno la tradizionale cerimonia che si svolge ogni anno al Quirinale per il “Giorno della memoria”. Alla Farnesina il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito che la lotta contro l’antisemitismo è una priorità assoluta sua personale e del governo, “una battaglia esistenziale che dobbiamo affrontare insieme di fronte al pericolo di rigurgiti di antisemitismo”. Tajani ha dato istruzione alla rete diplomatica italiana di
tenere vivo il ricordo della Shoah.
La Giornata della Memoria e’ stata istituita 20 anni fa dall’Assemblea Generale dell’ONU. “‘Ricordare è un dovere, agire è una responsabilità”, ha detto il ministro, sottolineando l’importanza di mantenere viva la consapevolezza del peso e della gravità di quanto accaduto soprattutto a favore delle future generazioni, fra i giovani e nelle scuole, in modo che simili crimini non si verifichino mai
più nella storia dell’umanità.
Al Palazzo di Vetro il Rappresentante Permanente italiano Maurizio Massari ha partecipato alla speciale cerimonia dell’Assemblea generale dedicata alla Giornata della Memoria: “Mentre ricordiamo, oggi e ogni giorno, dobbiamo alzare la voce con determinazione contro ogni forma di odio, negazionismo, antisemitismo e discriminazione”, ha sottolineato la missione italiana su X.
La cerimonia era stata aperta dal Segretario generale Antonio Guterres: “La storia dell’Olocausto ci mostra cosa può accadere quando le persone scelgono di non vedere e di non agire. Ognuno di noi deve rispondere a questa chiamata: denunciare le bugie, resistere all’odio, e assicurare che la nostra comune umanità superi la divisione. Queste cause sono al centro delle Nazioni Unite”, ha detto il capo dell’ONU secondo cui “il ricordo non è solo un atto morale. Il ricordo è un invito all’azione. Lasciare che l’Olocausto svanisca dalla memoria disonorerebbe il passato e tradirebbe il futuro. Conoscere la sua storia significa conoscere le profondità in cui l’umanità può sprofondare”. Per Guterres, “80 anni dopo la fine
dell’Olocausto, l’antisemitismo è ancora con noi, alimentato dalle stesse bugie e dallo stesso odio che hanno reso possibile il genocidio nazista. E sta aumentando”. (@OnuItalia)