PARIGI, 21 NOVEMBRE – Il Comitato dell’UNESCO per la Protezione dei Siti Culturali in caso di Conflitto Armato si è riunito in sessione straordinaria presso il Quartier Generale dell’Organizzazione dell’Onu a Parigi. La riunione, tenutasi su iniziativa dalle autorità del Libano, ha portato all’iscrizione di 34 siti culturali del Paese nel Registro Internazionale dei Beni Culturali sottoposti a Protezione Speciale.
Questi siti beneficeranno ora del più alto livello di immunità contro gli attacchi armati e l’uso per scopi militari. Il mancato rispetto di queste disposizioni costituirà un’aperta violazione della Convenzione UNESCO sulla Protezione dei Beni Culturali in Caso di conflitto Armato del 1954 e del suo Secondo Protocollo, elaborato nel 1999, e rappresenterebbe un potenziale motivo di azione penale
Tra i beni inseriti nel Registro si trovano anche i siti già Patrimonio Mondiale UNESCO di Baalbek e Tiro, nei pressi dei quali si sono registrati pesanti scontri nelle scorse settimane in seguito al conflitto con Israele, e che godranno ora delle specifiche misure di protezione previste dalla Convenzione del 1954.
Tra queste si annoverano assistenza tecnica e finanziaria da parte dell’UNESCO per rafforzare la protezione a livello legale, per la prevenzione dei rischi e per una gestione mirata, oltre a programmi di formazione per i manager dei siti.
Sin dallo scoppio del conflitto, l’UNESCO ha offerto il suo sostegno nell’individuazione di misure di emergenza, inventariando le collezioni dei musei e trasferendole in luoghi
sicuri nel Libano. L’UNESCO sta anche effettuando un monitoraggio satellitare del patrimonio, per valutarne lo stato di conservazione e gli eventuali danni subiti, in collaborazione con UNOSAT, il Centro satellitare delle Nazioni Unite.
”L’UNESCO ha una profonda e lunga collaborazione con il Libano. Non risparmieremo alcuno sforzo per fornire tutta l’esperienza e l’assistenza necessarie a proteggere il suo eccezionale patrimonio”, ha promesso Audrey Azoulay, Direttore Generale dell’UNESCO.
