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Corridoi umanitari: Sant’Egidio, arrivati in Belgio dal Libano 38 rifugiati siriani

ROMA, 13 NOVEMBRE  – I corridoi umanitari continuano ad essere una via legale e sicura per chi fugge da situazioni di guerra: la scorsa settimana 38 rifugiati siriani sono arrivati all’aeroporto di Bruxelles attraverso i Corridoi Umanitari organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio dal 2018 in Belgio. Dopo aver vissuto sotto le bombe in Libano, ora queste persone sono al sicuro e legalmente accolte nel Paese. L’arrivo è stato segnato da applausi e fiori, un simbolo di speranza e rinascita.

Queste famiglie siriane, fuggite dalla guerra in Libano, potranno contare sull’accoglienza di diverse comunità ad Anversa, Brasschaat, Bruxelles, Chastre, Schaerbeek, Orp-Jauche, Turnhout, Werbomont e Zemst. Collettivi locali, composti da volontari, si occuperanno dell’accoglienza, dell’assistenza per la richiesta d’asilo e, successivamente, dell’integrazione delle persone nella società. Un team di professionisti fornirà assistenza ai comitati locali per garantire un supporto efficace e strutturato.

In Belgio, il progetto è stato reso possibile grazie a un accordo con il Segretario di Stato per l’Asilo e la Migrazione. ”Sant’Egidio spera che questo progetto vitale possa proseguire con il prossimo governo. Vie d’ingresso sicure e legali per le persone vulnerabili che hanno diritto alla protezione internazionale rappresentano un modello importante per il futuro”, si legge nel comunicato della Comunità in Belgio.
Grazie al progetto dei Corridoi Umanitari di Sant’Egidio, negli ultimi sei anni 355 rifugiati sono stati accolti in Belgio. Molti di loro hanno ottenuto l’asilo e si sono integrati con successo nella società belga. Complessivamente, oltre 8.000 rifugiati sono stati accolti in diversi Paesi europei.

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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