ROMA, 15 OTTOBRE – ”C’è ancora troppa fame nel mondo, troppa malnutrizione e troppa insicurezza alimentare, anzi siamo in una condizione peggiore perché si sono accentuati i fronti d’emergenza” e siamo ben lontani dall’obiettivo fame zero del 2030. Dinanzi a ciò è “decisiva la trasformazione dei sistemi agricoli alimentari” per nuovi equilibri più avanzati di sostenibilità.
Lo ha detto all’ANSA il vicedirettore generale della Fao, Maurizio Martina, per la Giornata dell’alimentazione il 16 ottobre, e in concomitanza con l’apertura del Summit della FAO.
Le cifre Onu parlano di 733 milioni di persone che soffrono la fame per guerre, shock climatici e crisi economiche e 2,8 miliardi privati di una alimentazione corretta.
L’agricoltura, sottolinea Martina “non è un’appendice della sostenibilità ma è parte fondamentale di questa sfida di trasformazione. Purtroppo i numeri della fame nel mondo sono ancora drammatici, siamo ampiamente fuori dalla portata dell’obiettivo fame zero 2030. Dobbiamo recuperare terreno, bisogna intensificare gli sforzi soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo”.
Come “giustamente ha richiamato il presidente Mattarella appena tre giorni fa – sottolinea il vicedirettore generale della Fao, ricordando gli interventi del Capo dello Stato agli 80 anni di Coldiretti e all’incontro con i vertici Fao al Quirinale – ancora oggi la fame è un grande tema di emergenza globale ed è importante ricordare che la giornata mondiale dell’alimentazione non è solo un momento celebrativo ma deve essere un momento di grande responsabilità, per i governi in primis ma anche per i cittadini, che possono fare la loro parte per esempio riducendo lo spreco alimentare nelle loro case”.
Martina spinge all’impegno per equilibri “più giusti, più avanzati, più sostenibili”.
La giornata dell’alimentazione si celebra in occasione del giorno di fondazione della Fao che nel 2025 compirà 80 anni. “Vogliamo utilizzare questo anniversario non tanto per autocelebrare la FAO ma per celebrare il lavoro che questa organizzazione fa da ormai ottant’anni, renderlo sempre più attuale, più vivo e più presente soprattutto nei contesti più drammatici e far capire anche che l’Italia ha un ruolo speciale a livello internazionale”, ha detto ancora Martina. Una celebrazione “anche per rinnovare questo patto con l’Italia”.