GINEVRA, 1 OTTOBRE – “Il Centro Europeo per la Ricerca Nucleare è sempre stato testimonianza della volontà di costruzione di un futuro comune, incompatibile con chi antepone la forza delle armi al dialogo e alle ragioni del diritto. Costruire la pace attraverso la scienza, questa la vocazione del CERN, punto di riferimento mondiale nella ricerca sulle
particelle elementari”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, intervenendo alla cerimonia per i 70 anni del CERN a
Ginevra.
Il capo dello Stato, che al suo arrivo ha visitato la sede dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’ONU e le altre Organizzazioni Internazionali, ha ricordato il contributo dell’Italia, Paese fondatore, attraverso la comunità dei ricercatori che opera quotidianamente al CERN.
Mattarella ha additato il ruolo di alcuni grandi fisici italiani hanno partecipato alla sua guida, da Edoardo Amaldi al Premio Nobel Carlo Rubbia, a Luciano Maiani, fino alla Direttore Generale Fabiola Gianotti, prima donna chiamata a rivestire questo ruolo. “Le strutture di ricerca italiane si sono avvalse positivamente del rapporto con il CERN e sono certo che questo dialogo continuerà ad essere fattore di elevato arricchimento reciproco in campo scientifico e in aree di notevole specializzazione, quali i magneti superconduttori e le nuove tecniche di accelerazione delle particelle”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica evocxando anche il lavoro di Renzo Piano, grazie al quale “la bellezza architettonica si fa interprete dell’incontro tra scienza e società”. (@ONuItalia)