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venerdì, Luglio 26, 2024

Clima: nuovo allarme dell’Onu, El Nino sta preparando la prossima grande crisi globale

ROMA, 30 APRILE – I massimi funzionari dell’Onu si sono riuniti ieri per chiedere una rapida azione internazionale contro gli eventi meteo estremi indotti da El Niño, che stanno devastando l’Africa meridionale e altre regioni del mondo con inondazioni e siccità.
El Niño e la sua controparte La Niña sono fenomeni climatici che si verificano periodicamente nell’Oceano Pacifico, influenzando il clima a livello globale; fanno entrambi parte del ciclo naturale ‘El Niño-southern oscillation’ (Enso), portando rispettivamente a un innalzamento o a una diminuzione della temperatura delle acque oceaniche.
Le conseguenze di queste oscillazioni sono estremizzate a causa della crisi climatica in corso, incrementando le ricadute in termini di eventi meteo estremi.
L’attuale fase di El Niño è iniziata nel 2023, e il suo impatto ha già decimato l’agricoltura nell’Africa meridionale, provocando carenze di raccolti e aumenti nei prezzi delle materie prime. Allo stesso tempo, le inondazioni in Kenya hanno colpito 200.000 persone, uccidendone oltre 100.
Come spiega Reena Ghelani, la nuova coordinatrice Onu per le crisi climatiche per la risposta a El Niño/La Niña, attualmente sono colpite circa 40-50 milioni di persone in 16 paesi: ”Questi sono i paesi che stanno affrontando la crisi climatica”, ha sottolineato Ghelani aggiungendo che gli sforzi di adattamento sono fondamentali, in un momento in cui il Segretario generale delle Nazioni Unite ha stanziato allo scopo 54 milioni di dollari. Ma sono necessarie ben altre risorse, dato che un piano di risposta simile in passato è costato 3 miliardi di dollari.
Inoltre, i meteorologi hanno indicato una probabilità del 60-80% che il fenomeno La Niña si verifichi entro la fine dell’anno, portando più pioggia in alcune regioni e siccità in altre.
Tuttavia, i cambiamenti sarebbero estremi e i paesi potrebbero non essere in grado di riprendersi e assorbirli, ha spiegato Ghelani, aggiungendo che ci sono proiezioni secondo cui la situazione potrebbe peggiorare e colpire le comunità di tutto il mondo nel prossimo anno.
”Se agiamo ora e in fretta, il mondo non subirà un’altra grave crisi – ha concluso Ghelani – Possiamo impedirlo. Sappiamo cosa è necessario fare e possiamo farlo ora con un’azione tempestiva”.

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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