ROMA, 7 SETTEMBRE – L’estate che volge al termine ha fatto registrare nei mesi di giugno, luglio e agosto le temperature medie globali più alte mai misurate, secondo quanto ha certificato l’osservatorio europeo Copernicus, facendo eco all’allarme lanciato dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres per il quale “il collasso climatico è iniziato”. Per Copernicus il 2023 sarà probabilmente l’anno più caldo della storia
Guterres ha commentato amaramente le dinamiche in corso: ondate di calore, inondazioni, incendi e siccità hanno colpito varie parti del globo, dall’Asia, all’Europa e il Nord America, in proporzioni drammatiche e spesso senza precedenti in termini di costo in vite umane e danni alle economie e all’ambiente.
“La stagione giugno-luglio-agosto 2023”, che corrisponde all’estate nell’emisfero settentrionale, dove vive la stragrande maggioranza della popolazione mondiale, “è stata di gran lunga la più calda mai registrata al mondo, con una temperatura media globale di 16,77°C”, afferma Copernicus, il cui database risale al 1940, ma può essere paragonato alle condizioni climatiche dei precedenti millenni, stabiliti utilizzando gli anelli degli alberi o la misurazione del ghiaccio. Dati sintetizzati nell’ultimo rapporto del gruppo di esperti climatici delle Nazioni Unite.