NEW YORK, 31 AGOSTO – Dopo giorni di stallo, e a poche ore dalla scadenza, il Consiglio di Sicurezza ha adottato a larga maggioranza una risoluzione che rinnova il mandato della forza di pace UNIFIL nel Libano meridionale. Il testo prodotto dalla Francia dopo un prolungato braccio i ferro tra le cancellerie ha ricevuto 13 voti a favore e le astensioni di Russia e Cina.
Il mandato della missione, attiva dal 1978, è stato rivisto nel 2006 dopo la guerra tra Israele e Hezbollah sulla base della risoluzione Onu 1701 che ha istituito pattugliamenti lungo la Linea Blu di demarcazione del confine tra Libano e Israele. Da allora ogni anno il
mandato dei peacekeepers e il conseguente budget di spesa devono essere approvati dalle Nazioni Unite. Fanno parte di UNIFIL circa 10 mila caschi blu di cui un migliaio italiani.
Quest’anno il nodo del contendere tra il governo libanese (e, dietro di questo, il partito armato filo-iraniano Hezbollah) e le diplomazie di Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti (vicine alle posizioni israeliane), è stato il testo dell’articolo 16 della risoluzione dell’anno scorso, relativo alla capacità o meno dei militari Onu di condurre le operazioni nell’area di responsabilità della missione in maniera indipendente. Nelle ultime ore i diplomatici del Consiglio di sicurezza hanno messo a punto una formula di compromesso che tutela formalmente la sovranità dello Stato libanese sul suo territorio e che garantisce l’autonomia di manovra di Unifil, autorizzati ad effettuare missioni di pattuglia “annunciate e non annunciate”.
Il voto e’ arrivato mentre cresce la guerra delle parole tra Israele e Hezbollah con le due parti che hanno minacciato di riportare l’altra “all’eta’ della pietra”. La Francia aveva preparato una bozza di risoluzione con la solita proroga annuale ma Stati Uniti e Emirati avevano obiettato che il linguaggio del testo avrebbe indebolito il precedente mandato sull’abilita’ dei peacekeepers di muoversi liberamente nelle zone di operazione.
“Gli Stati Uniti vogliono una risoluzione che rafforzi l’UNIFIL e dia all’UNIFIL i mezzi necessari per continuare ad operare con efficacia”, aveva detto ieri detto la Rappresentante Permanente americana Linda Thomas-Greenfield. Per Israele “le richieste libanesi di limitare la liberta’ di controllo del personale UNIFIL a prescindere di cosa sta accadendo nel Libano meridionale non devono essere accettate”, aveva detto l’Ambasciatore dello stato ebraico all’Onu Gilad Erdan alla radio dell’Esercito israeliano. Su sponde opposte il ministro degli esteri facente funzione di Beirut, Abdallah Bou Habib, secondo cui la nuova risoluzione dovrebbe richiedere il coordinamento con le forze armate del suo Paese. (@OnuItalia)