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domenica, Dicembre 22, 2024

Haiti: Guterres chiede forza multinazionale non Onu contro le gang armate

NEW YORK, 16 AGOSTO – Una forza multinazionale composta da “unita’ speciali di polizia e altre di supporto militare” e’ stata richiesta dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per combattere le gang armate che stanno rendendo impossibile la vita alla popolazione di Haiti e controllano l’80 per cento della capitale Port-au-Prince.

In una lettera di 12 pagine al Consiglio di Sicurezza, Guterres sostiene che  “affrontare la situazione di insicurezza ad Haiti richiede una serie di misure coercitive di applicazione della legge, compreso l’uso attivo della forza in operazioni di polizia mirate contro bande pesantemente armate”.

La lettera è la replica del Segretariato a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza adottata il 14 luglio, che chiedeva al capo delle Nazioni Unite di presentare “una gamma completa di opzioni” entro 30 giorni per contribuire a combattere la violenza nell’isola, inclusa una forza multinazionale non-ONU.

Guterres ha accolto con favore l’offerta del Kenya di guidare con un migliaio di uomini una forza internazionale, così come i rinnovati impegni di sostegno da parte delle Bahamas e della Giamaica e l’annuncio di Antigua e Barbuda che sta considerando di contribuire alla forza. Ha esortato più paesi, soprattutto dalle Americhe, a contribuire e “costruire su questo nuovo slancio.”

L’insicurezza e la violenza delle bande armate sono diventate gravi problemi in Haiti, minando la stabilità e il progresso della nazione. La presenza delle gang ha ostacolato gli sforzi di sviluppo e ha creato un clima di paura e insicurezza tra la popolazione locale.

La proposta del Segretario Generale di una forza multinazionale riflette la crescente preoccupazione della comunità internazionale per la situazione in Haiti e l’urgente necessità di affrontare la minaccia delle gang armate. Il coinvolgimento di forze speciali di polizia e unità di supporto militare suggerisce un approccio coordinato e risoluto per ristabilire l’ordine e proteggere la popolazione haitiana. “E’ molto chiaro che in molte parti di Haiti e soprattutto a Port-au-Prince e a Cité Soleil all’interno della capitale il bisogno di sicurezza e’ cruciale perche’ la gente possa tornare a fare una vita normale”, ha detto il portavoce dell’Onu Farhan Haq auspicando una azione da parte del Consiglio di Sicurezza sulle raccomandazioni date dal Segretario Generale. Oggi migliaia di persone sono scappate nel panico da un quartiere di Port-au-Prince, Carrefour Feuilles, attaccato dalle gang, ha riportato l’agenzia AFP.

Quanto all’offerta del Kenya, a cui hanno dato il benvenuto non solo Guterres ma anche Paesi come gli Stati Uniti, organizzazioni per i diritti umani e anche esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno sollevato obiezioni alla luce dell’uso sproporzionato della forza e l’uccisione di manifestanti da parte della polizia. Haq ha detto che l’Onu fara’ in modo che “tutti i partecipanti all’operazione soddisfino certi standard”, ma non ha precisato quali procedure di verifica saranno impiegate prima dell’inizio della missione. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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