PARIGI, 20 MAGGIO – L’Italia ha due nuove importanti iscrizioni nel Registro Internazionale del Programma UNESCO Memory of the World. Sono l'”Archivio Processuale del Disastro della Diga del Vajont” e il “Fondo Apodissario degli Antichi Banchi Pubblici Napoletani (1573-1809)”. Ne da’ notizia il sito del Comitato italiano per l’UNESCO.
I documenti dell’”Archivio Processuale del Disastro della Diga del Vajont” ricostruiscono il processo istruito successivamente alla tragedia del 9 ottobre 1963, quando una parte consistente del Monte Toc franò nel bacino della Diga del Vajont, scavalcandone gli argini e riversandosi sui paesi di Longarone, Erto, Casso e Castellavazzo: nel disastro morirono 1910 persone. Nel febbraio del 2008 le Nazioni Unite hanno descritto la tragedia del Vajont come “il primo di 10 eventi disastrosi causati dalla scarsa comprensione delle scienze della terra e dal fallimento di ingegneri e geologi”.
Il “Fondo Apodissario degli Antichi Banchi Pubblici Napoletani” conserva numerosi documenti relativi all’attività di otto banchi pubblici operanti nella città dal XVI al XIX secolo, consentendo ricostruzioni storiche di età moderna attraverso le ricchissime informazioni legate agli scambi bancari. Grazie alle causali contenute nelle fedi, il Fondo apodissario costituisce un archivio di straordinario interesse per la storia economica, creditizia, politica, culturale e artistica, non solo del Regno di Napoli, ma anche degli Stati europei e del mondo intero.
Queste nuove iscrizioni vanno ad aggiungersi agli otto ambiti riconoscimenti italiani, singoli o congiunti, già presenti nel Registro Internazionale MoW: la Biblioteca Malatestiana, la Collezione della Biblioteca Corviniana, l’Archivio Storico Diocesano di Lucca, l’Archivio storico dell’Istituto LUCE, il Codex Purpureus Rossaniensis, la Collezione dei calendari lunari Barbanera, l’Opera di Fra Bernardino de Sahagun e Antonio Carlos Gomes: compositore di due mondi.
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