NEW YORK, 3 MAGGIO – Tutta la nostra libertà dipende dalla libertà di stampa. Questa la “verità fondamentale” evidenziata dal segretario generale Antonio Guterres nella Giornata Mondiale che celebra questo “fondamento di democrazia e giustizia” fornendo a tutti “i fatti necessari per plasmare le opinioni e dire la verità al potere”. La libertà di stampa – ha aggiunto il capo delle Nazioni Unite – rappresenta “la vera linfa vitale dei diritti umani”, e tuttavia “in ogni angolo del mondo” è sotto attacco, “minacciata da disinformazione e discorsi di odio che cercano di confondere i confini tra realtà e finzione, tra scienza e cospirazione”.
“Quattro liberta’ fondamentali sono elencate nel preambolo della Dichiarazione dei diritti dell’Uomo del 1948 e non e’ un caso che la liberta’ di espressione venga al primo posto, davanti alla liberta’ di opinione, liberta’ dalla paura e dal bisogno: perche’ e’ quella da cui discendono tutte le altre”, ha detto il Rappresentante Permanente italiano all’ONU Maurizio Massari introducendo un video su YouTube a cui hanno preso parte giornalisti italiani alle Nazioni Unite.
Il 2022 è considerato un anno nero per i giornalisti e la libertà di stampa. Sono stati 86 i reporter uccisi, per lo più al di fuori delle zone di guerra, ha ricordato, in apertura d i una conferenza che si è tenuta ieri alle Nazioni Unite la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, che ha sottolineato come molte di queste vittime erano semplicemente “a casa con le loro famiglie”. Altre centinaia di giornalisti sono stati aggrediti o imprigionati. In occasione della Giornata l’Unesco ha consegnato il Premio mondiale per la libertà di stampa Guillermo Cano 2023 a tre giornaliste iraniane detenute: Niloofar Hamedi, Elaheh Mohammadi e Narges Mohammadi.
Secondo Guterres, inoltre, la crescente concentrazione dell’industria dei media nelle mani di pochi, il collasso finanziario di decine di organizzazioni giornalistiche indipendenti e l’aumento di leggi e regolamenti nazionali che soffocano i giornalisti, stanno ulteriormente espandendo la censura e minacciando la libertà di espressione. Quasi tre quarti delle giornaliste donne hanno subito violenze online e una su quattro è stata minacciata fisicamente. Dieci anni fa, le Nazioni Unite hanno istituito un Piano d’azione sulla sicurezza dei giornalisti per tutelare i lavoratori dei media e porre fine all’impunità per i crimini commessi contro di loro.
L’Italia intanto ha recuperato 17 posizioni nella classifica mondiale annuale della libertà di stampa World Press Freedom Index pubblicata da Reporter sans frontieres (Rsf) attestandosi al 41/o posto, davanti agli Stati Uniti che, avendo perso tre posizioni, diventano 45/i. Roma torna così alla posizione del 2021 dopo che l’anno scorso era scesa fino al 58/o posto in classifica. Nel report dell’Ong francese vengono evidenziati problemi cronici per la libertà di stampa nel nostro Paese, che continua a essere minacciata dalla criminalità organizzata, specialmente nel sud del Paese, e da gruppi estremisti violenti. Questi fattori sono peggiorati durante la pandemia. (@OnuItalia)