ROMA, 28 MARZO – Grazie alla Comunità di Sant’Egidio, alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e alla Tavola Valdese, in accordo coi Ministeri dell’Interno e degli Esteri, continuano a essere tenuti vivi i corridoi umanitari: giovedì 30 marzo arriveranno a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 58 rifugiati siriani che hanno vissuto a lungo nei campi profughi del Libano o in alloggi precari nella periferia di Beirut. Si tratta di nuclei familiari che negli ultimi mesi hanno sofferto un pesante peggioramento delle loro condizioni di vita per la grave crisi politica, economica e sociale che attraversa il paese. Tra di loro 24 minori che, a causa della situazione delle famiglie, non potevano frequentare la scuola, e alcuni che hanno bisogno di cure mediche urgenti. Dal febbraio 2016 i corridoi hanno portato in salvo in Italia, solo dal Libano, 2.486 persone. Complessivamente in Europa con i corridoi umanitari sono giunti oltre 6mila rifugiati.
Le storie di chi è già arrivato dimostrano che è possibile non solo salvare chi rischia di cadere nelle mani dei trafficanti di uomini, ma anche avviare percorsi di integrazione. In un tempo in cui salvare vite umane appare sempre più urgente, come ricordato anche da Papa Francesco nella recente udienza ai rifugiati arrivati grazie ai corridoi umanitari, il modello avviato da Sant’Egidio e Chiese protestanti, poi replicato anche con altre associazioni, ha visto invece crescere la solidarietà, grazie alla generosità di tanti italiani – alcuni dei quali hanno anche offerto le loro case per l’ospitalità – e al loro impegno volontario e gratuito.
I nuclei familiari in arrivo saranno accolti in diverse regioni italiane e avviati ad un percorso di integrazione: per i minori attraverso l’immediata iscrizione a scuola, per gli adulti con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l’inserimento nel mondo del lavoro.
Nella stessa giornata arriveranno anche 15 richiedenti asilo dai campi della Grecia, nuclei familiari numerosi e singoli, alcuni in gravi condizione di salute, provenienti da Iraq, Somalia e Congo. Con questo arrivo si completa la quota fissata nel protocollo di intesa tra Sant’Egidio e il governo italiano, che ha consentito l’arrivo con i corridoi umanitari di 300 persone, a cui si aggiungono 70 persone portate in salvo a seguito dei viaggi di Papa Francesco a Lesbo.