ROMA, 26 MAGGIO – Si terrà domani al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale una riunione del Gruppo “Uniting for Consensus” a livello di alti funzionari per discutere delle strategie con cui promuovere una riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che lo renda più rappresentativo, democratico, responsabile, efficace e trasparente. Si tratta di un appuntamento fortemente voluto dall’Italia, che punta a rilanciare l’azione del Gruppo.
Come sottolineato dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, “ora più che mai è urgente riformare l’organo più importante dell’ONU, rendendolo adatto alle sfide del mondo di oggi”. “Non è più ammissibile”, ha proseguito, “che le decisioni che riguardano la pace e la sicurezza internazionale siano prese da pochi”. “Ho discusso della rilevanza del tema “ ha aggiunto Tajani “ nei miei recenti incontri avuti a New York con il Segretario generale, Antonio Guterres, ed il Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Csaba Kőrösi”.
Composto da 12 Paesi (Argentina, Canada, Colombia, Costa Rica, Italia, Malta, Messico, Pakistan, Repubblica di Corea, San Marino, Spagna, Türkiye), il Gruppo UfC intende portare il numero dei membri del Consiglio di Sicurezza dagli attuali 15 a 26, creando solo nuovi seggi non permanenti. La proposta di riforma del Gruppo punta anche a limitare l’uso del diritto di veto, appannaggio esclusivo dei cinque membri permanenti (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Federazione Russa, Cina), e a migliorare la distribuzione geografica dei seggi, al fine di dare adeguato spazio al Continente africano e ai piccoli Paesi insulari e in via di sviluppo.
Oltre alle sessioni a porte chiuse riservate ai rappresentanti degli Stati che fanno parte del Gruppo UfC, è prevista una sessione interattiva con la partecipazione di esperti italiani e internazionali del mondo accademico e dei think tank. (@OnuItalia)