NEW YORK, 8 MARZO – “Le nuove tecnologie rappresentano una grande opportunità” e l’Italia “intende continuare a supportare l’innovazione e il cambiamento tecnologico come strumento per l’empowerment di tutte le donne e le ragazze. Da adesso perseguire tale obiettivo sarà sempre più naturale, poiché l’Italia per la prima volta può contare su di un Presidente del Consiglio dei ministri donna”. Lo ha detto la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, intervenendo a titolo nazionale durante la sessione plenaria della 67esima Commissione sullo Status delle Donne. Roccella, che guida la delegazione italiana alla CSW, oggi ha incontrato, ai margini dei lavori, la responsabile di UN Women Sima Bahous e l’omologa ucraina, Katheryna Levchenko.
“Promuovere politiche e misure dedicate all’eliminazione del divario digitale tra donne e uomini significa optare per un’adeguata valorizzazione del potenziale femminile che rimane ancora sottoutilizzato. Per la stessa ragione – ha detto la ministra – occorre dedicare specifica attenzione al profilo intergenerazionale dell’educazione digitale attraverso politiche definite per supportare le donne di tutte le fasce di età, perché possano beneficiare delle opportunità offerte”.
“Le donne e le ragazze devono poter essere protagoniste dello sviluppo economico e sociale della comunità”, ha proseguito Roccella: “A livello nazionale tale obiettivo è declinato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – finanziato dall’Unione europea – che prevede specifici investimenti dedicati alla promozione di percorsi di istruzione nelle discipline Stem. Occorre dare forma ad una società digitale che risponda ai bisogni femminili al pari di quelli maschili. Ciò vale innanzitutto nel mondo del lavoro”.
A questo proposito Roccella ha ricordato l’introduzione del sistema nazionale
di certificazione di genere, che pone le basi per rafforzare un approccio strategico capace di ridurre i divari tra donne e uomini in tutte le aree considerate più critiche e per supportare un ampio processo di trasformazione della cultura aziendale. E’ stato inoltre introdotto un codice deontologico per le imprese, dedicato soprattutto al reinserimento lavorativo delle donne in seguito all’assenza per la maternità ed alla riduzione del fenomeno delle dimissioni in bianco.
La ministra ha quindi posto l’accento sull’importanza di sostenere un adeguato bilanciamento tra lavoro e vita privata, per incentivare i percorsi di carriera delle donne, che non devono implicare la necessità di rinunciare al desiderio di maternità e di famiglia: “Le donne devono poter essere libere di scegliere la maternità senza rinunciare alla propria vita ed alla aspirazioni di carriera”. L’adozione di misure di lavoro smart e flessibile, senza riduzioni delle tutele lavorative e sociali, insieme alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, “supportano la creazione di un ambiente favorevole all’empowerment femminile”. (@OnuItalia)