VIENNA, 10 FEBBRAIO – L’Italia ha formalizzato la propria adesione alla Rete di risposta e assistenza (RANET) dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). Si tratta di una rete creata dall’agenzia dell’Onu per facilitare l’applicazione della ‘Convenzione sulla cooperazione internazionale in caso di incidenti nucleari’, adottata nel 1986 dopo l’incidente della centrale nucleare di Chernobyl, e che consente ai Paesi aderenti di offrire e ricevere assistenza tempestiva in caso di incidente nucleare o emergenza radiologica. È nel quadro di tale strumento che dal febbraio 2022, l’Ucraina riceve attrezzature e altre forme di assistenza coordinata dall’AIEA per contribuire a garantire la sicurezza nucleare nel paese durante il conflitto armato in corso. L’Italia è il primo Paese ad aver aderito a RANET nel 2023, che conta ora su 41 partner.
L’adesione consentirà all’Italia di partecipare al meccanismo di aiuti internazionali, fornendo materiali, equipaggiamenti di sicurezza ed expertise. Nello specifico, l’Italia si è impegnata a fornire una ampia gamma di forme di assistenza: il supporto per la conduzione di indagini sulle radiazioni, la ricerca di sorgenti radioattive disperse e la valutazione e l’analisi delle situazioni di emergenza nelle centrali nucleari. L’ente responsabile per l’attuazione delle misure è l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN).
Gli altri Paesi attualmente parte del RANET sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Austria, Bielorussia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Corea, Costa Rica, Danimarca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, India, Irlanda, Israele, Lituania, Messico, Nigeria, Norvegia, Paesi Bassi, Pakistan, Regno Unito, Repubblica ceca, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria.