VIENNA, 16 DICEMBRE – Il Vienna International Center ha ospitato nei giorni scorsi la terza edizione del simposio Science Diplomacy 2022, organizzato dalla Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization (CTBTO). La Commissione Preparatoria della CTBTO è una organizzazione internazionale istituita nel 1997 con sede a Vienna, per l’attuazione del Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty (CTBT), il trattato che vieta tutte le esplosioni nucleari, sia per scopi militari che per usi pacifici. Il simposio 2022 è stato organizzato con l’intento di sfruttare lo slancio nell’universalizzazione del trattato in concomitanza con il 25° anniversario della sua apertura alla firma e contribuire alla strategia del Segretario Esecutivo del CTBTO, l’australiano Robert Floyd, per ottenere ulteriori firme e ratifiche in vista dell’entrata in vigore del Trattato, e per fornire al personale delle missioni permanenti e agli altri partecipanti l’opportunità di approfondirne la conoscenza, il suo regime di verifica e il lavoro dell’organizzazione per la sua promozione a tutti i livelli.
Nel corso dei lavori, l’Italia ha rappresentato il suo ruolo di primo piano nel CTBTO con la relazione dell’ambasciatore Alessandro Cortese, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Vienna, nel High Level Panel – Advancing Universalization and Entry Into Force (Reflecting on a Collective Success Story and Continuing the Momentum). Il CTBT contiene un meccanismo speciale per promuoverne l’entrata in vigore descritto nell’art. XIV (una conferenza ministeriale con l’obiettivo di incoraggiare il raggiungimento di questo obiettivo, che si svolge ogni due anni a New York). I Rappresentanti Permanenti di Italia e Sud Africa sono attualmente coordinatori dei lavori della Conferenza ex articolo XIV, che rappresenta l’attività diplomatica più rilevante che il CTBTO sta affrontando, finalizzata all’entrata in vigore del trattato che prevede la ratifica dei 44 Stati dell’Allegato 2 (che possedevano tecnologia nucleare alla data della conclusione del Trattato). Ad oggi il CTBT e’ stato sottoscritto e ratificato da 176 Stati, di cui 36 dell’Allegato 2 (nel cui ambito Cina, Egitto, Iran, Israele e USA sono soltanto firmatari del Trattato, mentre Corea del Nord, India e Pakistan non lo hanno né firmato né ratificato).
Cortese ha ricordato che l’approvazione del CTBT e’ una delle priorità strategiche dell’Italia e una pietra angolare del sistema di sicurezza globale. Ne ha quindi descritto contributi e iniziative, ha evidenziato la quantità e qualità del lavoro svolto dal CTBTO e del suo Segretario Esecutivo che ha portato nell’ultimo anno a risultati importanti, con un numero di paesi che aderiscono al trattato in continua crescita. Ha quindi sottolineato che, pur essendo lapprovazione del trattato un obiettivo estremamente ambizioso, soprattutto oggi, è assolutamente necessario non abbassare la guardia per mantenere e incrementare l’impulso diplomatico e politico necessario alla sua realizzazione.
Una parte importante del simposio è stata poi dedicata alla presentazione e discussione degli aspetti più marcatamente scientifici del CTBTO, con visite alle infrastrutture presenti presso la sede di Vienna. IL CTBTO International Monitoring System (IMS) è costituito da 337 installazioni di monitoraggio, disseminate in tutto il mondo. Tra queste 80 stazioni per le analisi di radionuclidi rilasciati in atmosfera, 170 stazioni sismiche, 60 stazioni a infrasuoni, e 11 stazioni idroacustiche per la rivelazione con idrofoni di onde acustiche negli oceani. I dati raccolti vengono analizzati, archiviati e ridistribuiti ai paesi membri dall’International Data Center installato nella sede di Vienna. Il sistema è operativo e i suoi dati già oggi, ancor prima dell’entrata in vigore del trattato, hanno ampio utilizzo in applicazioni civili e scientifiche, come la rivelazione in tempo reale di terremoti e tsunami, la rilevazione di contaminazioni da radiazioni nucleari accidentali, eruzioni vulcaniche, impatti di meteoriti, lo studio dell’ambiente marino, eventi legati al cambiamento climatico, radioattività naturale e metereologia.
Un aspetto importante del trattato è quello del regime di verifica delle installazioni, per cui l’evidenza definitiva di eventuali violazioni del trattato può essere riconosciuta solo attraverso On Site Inspection (OSI). Queste ispezioni potranno essere richieste e approvate dagli Stati Membri dopo la firma del CTBT, ma già ora il CTBTO, nella realizzazione delle installazioni, deve prevedere la messa in esecuzione delle procedure ispettive, il training dei potenziali ispettori, la preparazione delle infrastrutture con dettagliati manuali di procedure e test, da verificare sul campo.