SARZANA, 15 DICEMBRE – Da bene della criminalità a Centro di accoglienza per rifugiati. La villa di Via Ghigliolo a Sarzana da oggi e’ un centro di accoglienza per richiedenti asilo grazie all’accordo tra la Prefettura della Spezia e il Comune di Sarzana e con il contributo economico dalla Fondazione AVSI.
Il Centro, inaugurato alla presenza del Prefetto della Spezia, Maria Luisa Inversini, del Sindaco di Sarzana, Cristina Ponzanelli, e del segretario generale dell’ong AVSI, Giampaolo Silvestri, ospiterà una decina di profughi ucraini grazie agli interventi di manutenzione straordinaria che hanno riqualificato la villa trasformandola in luogo di accoglienza e protezione.
All’indomani dello scoppio del conflitto russo-ucraino, Sarzana ha subito manifestato la disponibilità ad accogliere sul proprio territorio i profughi in fuga dalla guerra, concedendo l’utilizzo della villa per ospitarli.
AVSI, ong presente in 39 paesi e impegnata anche in Italia con progetti a sostegno di rifugiati e migranti, si è resa disponibile a sostenere economicamente le spese di ristrutturazione.
I lavori sono consistiti in una serie di opere di riqualificazione degli impianti e loro certificazione, riadeguamento e messa in sicurezza di alcuni spazi interni ed esterni della villa.
“Il percorso intrapreso è un positivo esempio di sinergia tra le Istituzioni ed il privato sociale,” ha dichiarato il Prefetto della Spezia. “Il valore di questa giornata è ancor più importante considerato che oggi questa villa sottratta alla criminalità viene restituita alle sue finalità sociali, confermando il senso dell’impegno per l’affermazione della cultura della legalità”.
“Sottrarre un bene all’interesse criminale di pochi e destinarlo al bene della comunità e, in particolare, di chi ha più bisogno rappresenta un successo di tutte le istituzioni”, ha detto il sindaco di Sarzana Ponzanelli. Per Giampaolo Silvestri, segretario generale di Fondazione AVSI,
“l’inaugurazione di questo stabile è un esempio concreto di cosa sia possibile realizzare quando soggetti diversi si mettono insieme e collaborano per il bene comune”. (@OnuItalia)