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COP27: Terre des Hommes, una COP anche per i bambini e le bambine

ROMA, 7 NOVEMBRE – La COP27 – che si è aperta ieri in Egitto – deve porre i diritti dell’infanzia e delle generazioni future al centro dei negoziati, occorre quindi una COP anche per i bambini e e bambine: è quanto chiedono con urgenza le ONG come Terre des Hommes alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, vista come un’occasione per i leader mondiali di affrontare l’emergenza climatica in modo diverso, per mettere al centro delle decisioni i diritti, le opinioni e le raccomandazioni dei bambini e dei ragazzi.Per Terre des Hommes, mentre il mondo rivolge la sua attenzione alla COP27, è più importante che mai che le bambine e i bambini – e il loro diritto a crescere in un ambiente sano e sicuro – siano al centro dei negoziati, perchè la crisi climatica è  anche una crisi dei diritti dell’infanzia.
Ogni giorno, milioni di bambini sperimentano gli impatti devastanti del cambiamento climatico nelle loro comunità. I bambini stessi sanno che la situazione non potrà che peggiorare nel corso della loro vita e per le generazioni future.
Per Valerie Ceccherini, segretaria generale della Federazione Internazionale Terre des Hommes, “integrando i diritti dei bambini all’azione per il clima, i decision maker hanno la possibilità di accelerare interventi per il clima e al contempo aiutare chi è adesso più vulnerabile. Il nostro Policy Brief per la COP27 include un percorso chiaro per le Parti dell’UNFCCC per raggiungere questo importante obiettivo. Chiediamo un piano olistico per un’azione climatica attenta ai diritti di bambine e bambini: un Piano d’azione per i bambini, con passi concreti da intraprendere in tutte le aree politiche pertinenti, compresi i finanziamenti per il clima, l’adattamento e l’azione per l’empowerment climatico”. La COP27, è il parere di TdH rappresenta un’opportunità cruciale per intraprendere azioni coraggiose necessarie a garantire i diritti dei bambini di oggi e delle generazioni future. L’urgenza di rispettare i diritti ambientali dei bambini sono stati ulteriormente sottolineati dal Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia, che sta attualmente sviluppando un Commento Generale su “I diritti dei bambini e l’ambiente con particolare attenzione ai cambiamenti climatici”. Questo include il diritto dei bambini di dire la loro e di essere presi sul serio in queste questioni.
I bambini stessi stanno contribuendo allo sviluppo di questo Commento Generale, un’interpretazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia – il trattato ONU più ratificato e legalmente vincolante.

Terre des Hommes è un partner chiave in questo processo perchè lavora con tredici Child Advisors di età compresa tra gli 11 e i 17 anni che contribuiscono alla creazione di un ampio processo di consultazione per raccogliere le opinioni e le idee di molti altri bambini e bambine in tutto il mondo. La COP può imparare da questo processo partecipativo e garantire meccanismi e spazi affinché le opinioni e gli appelli dei bambini siano ascoltati e presi in considerazione dai leader mondiali nei loro negoziati sull’azione per il clima..Per esempio Āniva, 16 anni, attivista per il clima e originaria di Samoa, è uno dei Child Advisor del Comitato per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per lo sviluppo del Commento generale n.26. Per lei “è fondamentale che i bambini e i giovani partecipino alla COP27 e siano ascoltati negli spazi dedicati al clima perché siamo il futuro del nostro pianeta. Siamo quelli che vivranno con le conseguenze delle decisioni, di azione o di inazione, che vengono prese oggi. I futuri decisori, leader, scienziati e operatori delle comunità che continueranno ad affrontare la crisi climatica e a dover trovare soluzioni. Sarebbe ingiusto e miope escludere i giovani da queste conversazioni vitali che determinano il nostro futuro e quello del nostro mondo. I bambini e i giovani offrono prospettive, soluzioni e idee diverse che sono cruciali in questi processi decisionali e devono essere ascoltati”.

 

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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