NEW YORK, 3 NOVEMBRE – Intervenendo a un dibattito del Consiglio di Sicurezza su “Resilienza nelle operazioni di pace per una pace sostenibile”, l’Italia ha sottolineato tre linee d’azione per rendere le operazioni di pace più resilienti e sostenibili, tra cui considerare il peacebuilding e il peacekeeping come fattori complementari.
“I processi di pace non finiscono quando l’ultimo soldato lascia il terreno. Prima, durante e dopo una missione di peacekeeping, dobbiamo sfruttare fino in fondo gli strumenti a disposizione, come missioni di peacebuilding più piccole, incentrate solo sui civili; missioni di polizia per lo stato di diritto; missioni politiche speciali per sostenere i processi politici; inviati speciali su base regionale”, ha dichiarato il Rappresentante permanente italiano alle Nazioni Unite, Maurizio Massari.
L’Ambasciatore italiano ha inoltre sottolineato la necessità di attuare una transizione strategica delle operazioni di peacekeeping e di rendere le missioni di pace delle Nazioni Unite componenti essenziali di un processo di pace.
“Rendere la pace sostenibile nel tempo è la nostra sfida più grande. Richiede soluzioni politiche, processi di pace inclusivi, prevenzione dei conflitti e una solida costruzione della pace dopo i conflitti. E una forte fiducia nel multilateralismo“, ha dichiarato l’Ambasciatore italiano. L’Italia è il primo contributore di Caschi Blu tra i Paesi occidentali.
Per leggere il discorso dell’Ambasciatore Massari cliccare qui. (@OnuItalia)