PARIGI, 19 OTTOBRE – A un mese dalla nomina a comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il generale di Brigata Vincenzo Molinese ha avuto un “incontro fruttuoso” con la Direttrice Generale dell’UNESCO, Audrey Azouley. “Siamo grandi alleati nella lotta al traffico dei beni culturali. I Carabinieri ci aiutano a formare le polizie del mondo”, ha commentato la Azoulay su Twitter.
Molinese, 55 anni, ha preso il posto in settembre del generale di brigata Roberto Riccardi, chiamato a guidare la Legione carabinieri del Trentino Alto Adige. Originario di Bari, il nuovo comandante dei carabinieri dei beni culturali proviene dalla direzione investigativa antimafia (Dia) dove è stato capo del reparto che si occupa dell’aggressione ai patrimoni illeciti, contrasto al riciclaggio e contrasto alle infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti.
In precedenza ha comandato l’Istituto Superiore di Tecniche investigative dell’arma dei carabinieri e ha militato nelle file del raggruppamento operativo speciale (Ros) per 14 anni. E’ stato comandante provinciale a Bari.
Il nucleo speciale dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale nasce alla fine degli anni Sessanta. L’incalzare della criminalità nel settore dei patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale indusse il Comando Generale dell’Arma, di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione, a destinare nel marzo 1969 a tale dicastero un ufficiale superiore, due sottufficiali ed un carabiniere. Subito dopo, aderendo alla richiesta di potenziamento di quel Nucleo rivoltagli dallo stesso Ministero, il Comando Generale vi assegnò anche un ufficiale inferiore, altri otto sottufficiali e quattro militari di truppa.
Il 3 maggio 1969 venne istituito il “Comando Carabinieri Ministero Pubblica Istruzione – Nucleo Tutela Patrimonio Artistico” in diretto coordinamento con la Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, ed a tale Comando vennero dall’ottobre successivo indirizzate, per disposizione del Comando Generale, tutte le segnalazioni concernenti il trafugamento e gli illeciti commerci di opere d’arte.
Oggi il Comando Tpc, protagonista di importanti casi di rimpatrio di opere d’arte trafugate e fiore all’occhiello nella lotta al traffico illegale di beni culturali, ha un museo a disposizione: la prima esposizione di ritrovamenti in occasione dell’inaugurazione del Museo dell’arte salvata nell’aula ottagonale delle Terme di Diocleziano a Roma è stata possibile proprio grazie alle attivita’ dei detective dell’Arma, fermo restando il principio che ogni opera recuperata tornera’ poi al suo territorio di provenienza. (@OnuItalia)