GINEVRA, 12 OTTOBRE – ”Ad oltre due anni dall’inizio della pandemia di COVID-19, la situazione umanitaria nel mondo si è ulteriormente aggravata, anche a causa dell’attacco ingiustificato e non provocato della Russia all’Ucraina, che ha portato guerra, rifugiati e sfollamento forzato nel cuore dell’Europa’”: lo ha detto il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, prendendo parte alla 73ma sessione del Comitato Esecutivo dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), presieduto dall’Alto Commissario, Filippo Grandi.Cornado ha ricordato come le guerre, l’insicurezza alimentare, le situazioni di sfollamento prolungato, i conflitti, gli effetti socioeconomici della pandemia, la violenza, gli eventi meteorologici estremi e i rischi naturali continuino ad essere causa dell’aumento costante del numero di sfollati, e ha ribadito la profonda preoccupazione dell’Italia per l’impatto che le crisi umanitarie protratte e complesse hanno su coloro che si trovano nelle situazioni più vulnerabili, in particolare i rifugiati, gli sfollati interni, i richiedenti asilo, gli apolidi e coloro che hanno diritto alla protezione internazionale.
L’Ambasciatore ha sottolineato come ”di fronte a circostanze eccezionali, l’Italia abbia risposto con mezzi senza precedenti raddoppiando il proprio contributo finanziario all’Agenzia, raggiungendo i 70 milioni di euro, stanziando lo stesso importo già solo per i primi 9 mesi del 2022”; e ha ricordato come la risposta umanitaria dell’Agenzia per le situazioni in Afghanistan, Ucraina, Siria e Mediterraneo occidentale e centrale continui ad essere la massima priorità per l’Italia, a cui si aggiungono anche il crescente sostegno per la situazione in Etiopia e nel Corno d’Africa, oggetto di una missione congiunta del nostro Ministero degli Affari Esteri e dell’UNHCR lo scorso agosto.Confermata anche la volontà dell’Italia di attuare gli impegni derivanti dal Global Compact for Refugees, così come quelli assunti durante il primo Forum Mondiale sui Rifugiati, approntando programmi di reinsediamento, e continuando ad offrire corridoi umanitari per il trasferimento in sicurezza in Italia di rifugiati particolarmente vulnerabili. Egli ha infine valorizzato il contributo italiano ai JPO in servizio presso l’Agenzia, nonché l’impegno nel sostenere i ‘percorsi complementari’ attraverso il “Progetto Corridoi Universitari per i Rifugiati” che consentono a studenti rifugiati provenienti dai paesi del Medio Oriente e dell’Africa la possibilità di completare, o avere accesso, alla formazione universitaria in Italia.